Coronavirus: la Tunisia aumenta i controlli per evitare il lockdown

Disposta un'app per tracciare tutti coloro che si muovono nel Paese

Tunisia
Dopo aver contenuto in maniera efficace la pandemia in primavera grazie a misure rigorose e tempestive, la Tunisia ha dovuto affrontare un forte aumento dei casi dall’apertura dei suoi confini durante la stagione estiva che minacciano ora di sopraffare un fragile sistema sanitario. Il Paese, che aveva registrato 50 morti alla fine di giugno, è arrivato a un bilancio di 1.920. I dati sono del Ministero della Salute, che attualmente rileva più di 20 morti al giorno. Le misure adottate per rallentare il contagio hanno aggravato però la crisi economica. La disoccupazione che è salita a oltre il 18% e pesanti perdite nel settore cruciale del turismo.

Le nuove restrizioni

Per contrastare la diffusione del coronavirus le autorità tunisine hanno già imposto il coprifuoco notturno in quasi tutti i 24 governatorati del Paese. Inoltre hanno varato una serie di nuove misure restrittive cui i cittadini sono obbligati a conformarsi. Proprio oggi la Tunisia ha annunciato anche ulteriori controlli sull’uso obbligatorio delle mascherine e l’introduzione di test per tutti i turisti stranieri in arrivo nel Paese, al fine di scongiurare ancora una volta la misura del lockdown generale. Inoltre ha imposto anche il divieto di spostamento tra regioni e la sospensione dei corsi in presenza nelle università.

Vietati i viaggi dalla Tunisia verso l’Europa

Proprio a causa della forte crescita dei casi il Consiglio Ue ha escluso la Tunisia dalla lista dei paesi extra Ue cui sono concessi i viaggi non essenziali nel territorio europeo. Per chi arriva dall’Italia in Tunisia, oltre all’obbligo della presentazione del test Rt-Pcr negativo, è previsto l’obbligo di autoisolamento domiciliare per sette giorni. Da ieri inoltre sono in vigore nuove misure restrittive in ingresso.
I dati della diffusione del virus
Secondo i dati riferiti all’8 novembre, sono stati registrati altri 443 contagi (su soli 1.190 test effettuati), che portano il totale delle infezioni confermate nel Paese nordafricano a quota 71.569. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Tunisi in un comunicato, precisando che il bilancio dei decessi è salito a 1920, di cui 13 nelle 24 ore considerate ai quali vanno aggiunti altri 30 deceduti tra il 1 ed 7 novembre non ancora contabilizzati. Delle persone che risultano ancora positive, 1.492 sono ricoverate in ospedale, 275 in rianimazione e 139 in respirazione assistita. I tamponi effettuati da inizio epidemia sono 383.744.

Il messaggio del capo del governo

Hichem Mechichi, ha spiegato in una conferenza stampa che “le misure che stiamo prendendo mirano a non arrivare al lockdown generale”. “Adotteremo un passo più severo” e “intensificheremo le campagne di contrasto da domani”, ha detto, a fianco del ministro dell’Interno, ricordando l’obbligo di indossare la mascherina e il divieto di assembramenti di più di quattro persone. Il ministero della Salute ha annunciato che i test Pcr-Rt prima della partenza sono ormai obbligatori per chiunque voglia recarsi in Tunisia, anche per i turisti che viaggiano con i tour operator, fino ad ora esentati da questa misura. I viaggiatori dovranno inoltre scaricare un’app per tracciare i loro movimenti sul territorio.