Coronavirus: task force a lavoro su 5 possibili terapie

Attesa per i risultati della sperimentazione dei farmaci

In Europa l’Agenzia europea del farmaco (Ema) sta infatti valutando 40 farmaci, di cui 5 sembrano essere “potenziali terapie”, e 12 candidati vaccini. Non rallenta la ricerca di un farmaco o di un possibile vaccino contro il Covid-19. Purtroppo, il grande enigma sono i tempi di arrivo: se per i vaccini non saranno inferiori all’anno, per i farmaci i tempi potrebbero essere più veloci.

La sperimentazione è lunga e difficile

Al momento sono attesi i risultati, ma sulla base di quelli preliminari, precisa l’Ema, ancora non ci sono prove di efficacia per nessuno di questi. Tra le potenziali terapie su cui al momento sono in corso sperimentazioni c’è il remdesivir (sviluppato per Ebola), la combinazione di antivirali lopinavir/ritonavir (già approvati e in uso contro l’Hiv), la clorochina e l’idrossiclorochina (autorizzate contro la malaria e per alcune malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide), gli interferoni e beta-interferoni (usati per la sclerosi multipla), e diversi anticorpi monoclonali che agiscono su alcune componenti del sistema immunitario. Sul fronte dei vaccini invece, l’agenzia ne sta valutando una dozzina, di cui due hanno già iniziato la prima fase di sperimentazione, che richiede volontari sani.

Approvati in Italia i farmaci antimalarici

A livello italiano, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha approvato la sperimentazione del Tolicizumab, anticorpo monoclonale usato per l’artrite reumatoide, e dell’antinfluenzale giapponese Avigan. I farmaci antimalarici, già utilizzati in Cina per il trattamento dell’infezione da Covid-19, sono stati autorizzati anche in Italia con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e saranno a totale carico del Sistema sanitario nazionale. Autorizzate inoltre per lo stesso uso le combinazioni dei farmaci anti-Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir, anche queste a totale carico del Ssn. Una speranza potrebbe arrivare anche dal plasma dei pazienti guariti, come sperimentato già in Cina: un progetto di ricerca tra Toscana Life Sciences e Spallanzani, clonerà gli anticorpi da pazienti convalescenti per sviluppare una cura ed un vaccino.