Coronavirus, il governo valuta l’estensione dello stato di emergenza

La misura dello stato di emergenza, che scade il 15 ottobre, sarebbe prolungata su suggerimento degli esperti del comitato tecnico-scientifico

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Il governo starebbe valutando l’ipotesi di una proroga dello stato di emergenza per il Covid-19 fino al 31 gennaio, ovvero a un anno esatto dalla prima messa in campo della misura in seguito alla pandemia. La proroga al momento scade il 15 ottobre. Il perdurare dell’emergenza però ha suggerito agli esperti del Cts di allungare i tempi dello stato di emergenza. La notizia arriva da fonti dell’esecutivo. Il dossier è finito sul tavolo della riunione dei capi delegazione con il premier Giuseppe Conte tenutasi dopo il consiglio dei ministri di mercoledì sera.

Senisibilizzare sull’utilizzo di Immuni durante lo stato di emergenza

Nel corso della riunione e del precedente Cdm, si apprende ancora, si è parlato anche di come sensibilizzare gli italiani sulla app Immuni. E dal capo delegazione M5S Alfonso Bonafede è stata lanciata un’idea. Una maratona tv per invitare gli italiani a scaricare l’applicazione sull’utilità della quale anche il capodelegazione Pd Dario Franceschini avrebbe posto l’accento.

Scoperti due super anticorpi che bloccano l’ingresso del virus Sars-Cov-2 nelle cellule

Questi agiscono con meccanismi leggermente diversi fra loro e, se somministrati in piccole dosi, singolarmente o insieme, riescono a prevenire l’infezione nei topi. Il risultato, che apre la strada a nuove terapie basate su cocktail di anticorpi, è pubblicato su Science da un gruppo internazionale guidato dall’Università di Washington. Allo studio hanno partecipato anche Massimo Galli, Agostino Riva e Arianna Gabrieli dell’Ospedale Sacco di Milano.

Gli sviluppi futuri nella cura del Covid

Secondo il virologo Galli, i due nuovi anticorpi neutralizzanti, denominati S2E12 e S2M11, sono “assai promettenti per sviluppi futuri nella cura di Covid-19”, come spiega in un tweet. I ricercatori li hanno identificati passando in rassegna quasi 800 anticorpi isolati da 12 pazienti guariti dall’infezione. Il loro meccanismo d’azione è stato studiato a livello molecolare grazie al super microscopio crioelettronico (una tecnologia premiata con il Nobel per la chimica nel 2017).

Come bloccare la proteina Spike

In questo modo si è scoperto che sia S2E12 che S2M11 impediscono al virus di attaccarsi al recettore Ace-2 della cellula ospite e lo fanno con meccanismi d’azione diversi e in competizione fra loro. L’anticorpo S2M11, in particolare, riesce anche a bloccare la famosa proteina Spike che il virus usa come chiave per entrare nella cellula, impedendo di fatto l’infezione. Oltre a neutralizzare il virus, gli anticorpi sembrano favorire anche la reazione di specifiche cellule immunitarie che combattono le infezioni, aiutandole a eliminare il nemico.