Coronavirus, i focolai che preoccupano l’Italia in questo momento

L'asticella dei contagi è sempre lì che oscilla, bisogna tenere alta l'allerta ed evitare casi di contagio che ci possano condurre in una seconda ondata

Covid

Sono 30 i morti in Italia nelle ultime 24 ore per Coronavirus. Lo rende noto la Protezione Civile, precisando nel bollettino quotidiano che c’è stato un ricalcolo nella provincia autonoma di Trento con 61 deceduti in meno rispetto a quanto precedentemente comunicato. Sale a 34.644 il totale dei decessi. Gli attualmente positivi sono 18.6755 (-918). Cinque Regioni più Trento hanno registrato zero nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Nel frattempo ci sono due nuovi focolai nella Penisola che preoccupano.

Il caso Mondragone

La situazione più grave si è verificata nel complesso residenziale noto come Palazzi ex Cirio, a Mondragone, un comune nel casertano. Qui ci sono 49 nuovi positivi, per la maggior parte cittadini bulgari, residenti in quattro dei cinque palazzi divenuti off limits lunedì 22 giugno, quando la Regione Campania aveva istituito una mini zona rossa, mettendo in quarantena circa 700 persone. Nonostante il cordone sanitario che vieta l’ingresso e l’uscita dall’area del comprensorio di edifici, stamane decine di persone, per lo più appartenenti alla comunità bulgara che vive in quei palazzoni, hanno violato la zona rossa e sono scesi in strada chiedendo di poter tornare a lavorare. La maggior parte svolge lavori nei campi come braccianti agricoli. Ci sono stati momenti di tensione, ma le forze dell’ordine che presidiano i varchi, sono riuscite a far rientrare gli stranieri nelle loro abitazioni. In strada sono scesi anche i cittadini di Mondragone che accusano i cittadini bulgari di uscire di notte dalla zona rossa per raggiungere le campagne al fine di proseguire il lavoro nei campi.

Il commento del Governatore della Campania

“Questa mattina ho avuto un colloquio con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in relazione alla zona rossa istituita negli ex palazzi Cirio di Mondragone. Ho chiesto l’invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell’ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il ministro ha annunciato l’arrivo di un contingente dell’Esercito“. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Su Mondragone abbiamo come sempre reagito in tempi immediati non appena abbiamo avuto notizia del contagio di una donna di nazionalità bulgara, abbiamo messo in quarantena le palazzine e abbiamo mobilitato le forze dell’ordine perché ci fosse un controllo rigoroso sulle persone messe in quarantena” ha aggiunto il governatore. “Stiamo facendo come sempre un lavoro rigoroso e impegnativo per isolare i contagi“, ha aggiunto De Luca sottolineando che “sono contagi arrivati in Italia dalla Bulgaria o da altre parti del mondo, ma come sempre noi siamo impegnati a garantire la serenità delle nostre famiglie. Credo che faremo nelle prossime settimane anche un lavoro a tappeto sugli stagionali che vanno a lavorare nelle campagne, soprattutto nei due mesi di luglio e agosto. Mi pare che stiamo reggendo bene e stiamo dando tranquillità sanitaria e non solo alle nostre comunità”, ha concluso De Luca.

Il focolaio di Bologna

Un nuovo focolaio di coronavirus si è sviluppato a Bologna, presso l’azienda Brt (Bartolini). Come riportato da Il Resto del Carlino, ci sono oltre 44 persone positive – benché asintomatiche, solo uno con sintomi -, tra dipendenti e collaboratori risultati positivi. L’azienda, che resta aperta, è stata però costretta a chiudere i magazzini a scopo precauzionale. I primi due casi di positività sono stati registrati qualche giorno fa: colpiti due magazzinieri. Il caso viene tenuto sotto controllo dalla Ausl, dal Comune di Bologna e dall’assessorato alla Sanità, mentre i controlli sono stati estesi anche agli altri dipendente e alle loro famiglie. Le prime informazioni sul cluster di nuovi casi sono stati diffusi dal sindacato SI Cobas, che lunedì aveva pubblicato un comunicato sulla situazione nella sede di Bartolini in via Cerodolo, a Bologna: nel testo si parlava di «quattro operai colpiti dal Coronavirus», poi «saliti a 12».