Coronavirus, i casi in Europa e nel Mondo

Dalla Cina agli Usa: come si sta propagando l'epidemia nel mondo. In Germania registrati due decessi

Foto © Alessandro Grassani per The New York Times

Il coronavirus invade l’Europa. Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità non abbia ancora dichiarato la “pandemia”, aumentano considerevolmente i contagi nei Paesi europei. Sono attualmente 106 i Paesi colpiti dall’nCoV-2019, il virus registrato per la prima volta nella città di Wuhan, nella regione dell’Hubei e divenuto, nel giro di un paio di mesi, emergenza mondiale. Attualmente, si attestano oltre 106mila casi ed almeno 3600 decessi.

Albania

L’ultimo aggiornamento riguarda l’Albania. Il ministro della Sanità del Paese ha reso noti i primi due casi positivi. Si tratta di padre e figlio rientrati da un viaggio a Firenze, “risultati positivi al Covid-19”. In un comunicato diffuso questa notte, il ministero albanese ha riferito che la coppia è attualmente “stabile e senza complicazioni”.

Una donna indossa la mascherina all’aeroporto Heathrow di Londra – Foto © Hannah McKay per Reuters

Francia

Dopo l’Italia, la Francia è il Paese che registra il numero maggiore di contagi: sono almeno 1.100 19 i morti, al punto che Parigi sta valutando di aumentare il livello dell’allerta a 3:“Nella fase 3, è necessario sia frenare il virus (continuiamo a prendere misure per frenare la progressione dell’epidemia), ma allo stesso tempo gestire le conseguenze dell’epidemia in modo da preservare la vita sociale ed economica della nazione” ha spiegato in una conferenza stampa il 4 marzo il Ministro della Salute francese, Olivier Véran. Oggi scuole chiuse per almeno 300.000 studenti. In questa delicata fase, l’Eliseo sta approntando tutte le misure adeguate a preservare la popolazione più fragile. Le autorità lo hanno specificato nella conferenza stampa di venerdì scorso. Un’altra priorità è, invece, la protezione del personale sanitario. In questa delicata fase, Parigi sta pensando anche ad aprire la possibilità di integrare i servizi socio-sanitari con il volontariato.

Germania

Nel frattempo, la Germania registra i primi due decessi legati al coronavirus, secondo quanto riferito dalle autorità locali. Le due morti sono state registrate in Nordreno-Westfalia. Lo hanno annunciato il distretto di Heinsberg e la città di Essen, riferisce la Dpa. Ad Essen, è morta una donna di 89 anni a cui era stato diagnosticato il irus martedì. Il Paese ha superato i mille casi positivi. A renderlo noto è l’Istituto Robert Koch, deputato alla prevenzione delle malattie infettive. Secondo quanto riportato da Die Zeit, sono almeno 1.028 quelli accertati. Si registra anche il primo decesso tedesco: si tratta di un turista deceduto in Egitto. La capitale Berlino conta 40 casi. Dopo l’esito positivo del tampone su un medico di rientro dall’Alto Adige, le autorità tedesche hanno isolato l’ospedale in cui l’uomo ha lavorato, in Sassonia Anhalt. Un’università nella regione di Rhienland-Palatinate, la WHU-Otto Beishheim School of Management, ha chiuso il suo campus per via precauzione. Altre misure sono in arrivo. Il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn ha ricordato che, per contrastare il virus, sarebbe indicato annullare eventi e manifestazioni.

La mappa dei contagi da coronavirus in Germania – Grafica © Robert Koch Institute e Dipartimenti sanitari statali

Portogallo

È in isolamento il presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa per un’ipotetica infezione da Covid-19. Il capo dello Stato, che ha 71 anni, non ha mostrato sintomi del virus, ma ha comunque deciso di auto-isolarsi in via precauzionale dopo aver incontrato, settimana scorsa, alcuni adolescenti della Scuola di Felgueiras nell’ambito dell’iniziativa “Artisti nel Palazzo di Belém”. La scuola è stata chiusa perché l’insorgenza di alcuni casi fino alla fine dell’anno scolastico. Nel frattempo, sono già in corso contatti con tutti coloro che erano presenti alla sessione di martedì scorso. Il presidente de Sousa ha richiamato alla responsabilità civile, essenziale per fronteggiare l’espansione del coronavirus nel Paese.

Spagna

Parla di “salto quantitativo” El País, registrando nella giornata di domenica un aumento  dei decessi del 70%: da 10 a 17 in un solo giorno. I contagi aumentano del 20%: circa 600 casi positivi attestati, “qualcosa di previsto” ha dichiarato Fernando Simón, direttore del Centro per il coordinamento degli allarmi e delle emergenze sanitarie. Gli esperti parlano di casi noti e “sotto controllo” finora. Sono tre le aree del Paese interessate dalla nuova epidemia: La Roja, Madrid e i Paesi Baschi. Nella prima area, a scatenare il contagio sarebbe stato un funerale nella località di Vitoria. I 55 casi positivi sono ora in isolamento con la salvaguardia della Guardia Civil spagnola. Il ministro della Sanità spagnolo, Salvador Illa, ha parlato di “sorveglianza attiva” per prevenire la diffusione del virus. A Madrid si registrano 200 casi, con un picco epidemiologico a Valdemoro, nei pressi di una casa di riposo. Sebbene la Comunità di Madrid non chiarisca se l’origine originale sia nota, tutti i casi sono stati identificati, rintracciati e controllati.

In mascherina a Londra

Regno Unito

Anche il Regno Unito ha registrato un aumento di casi di positività. Come riporta la Bbc, domenica c’è stato un picco di 70 esiti positivi, per un totale di 273 contro i 209 di sabato. Attualmente, sono 23.513 le persone testate in tutto il Paese. Tra i casi di contagio, v’è un uomo inglese ritornato da una settimana bianca nel Nord Italia. Ieri si sono registrati anche due decessi: un uomo di 83 anni e una donna di 70, entrambi con malattie pregresse. Le autorità sanitarie inglesi hanno dichiarato che, al momento, si è in una fase di contenimento del virus, ma ipotizzano che presto si passerà a una fase di ritardo per rallentarne la diffusione in tutta l’isola. In questa seconda fase, è probabile che si opterà per la chiusura di scuole, divieti di manifestazioni e assembramenti.

Cina

Con 22 morti registrati il 7 marzo, la Cina ha raggiunto il livello più basso di decessi mai registrato finora. Secondo quanto dichiarato dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc), gli ultimi contagi ammontano a 40, e sono tutti nell’Hubei, la provincia-focolaio in cui si sono registrati i primi casi di nCoV-2019 lo scorso dicembre. Allo stato attuale, si contano 80.735 contagi3.119 decessi. I guariti sono 58.600 con un tasso salito al 72%. Sono 67 le infezioni importate, imputabili a casi positivi provenienti a Pechino da altre parti del mondo. La Repubblica Popolare Cinese sta pensando a come arginare un eventuale “contagio di ritorno”. Come segno di ripresa nel Paese, riapre, seppure parzialmente, lo Shanghai Disney Resort, dopo oltre un mese di chiusure. Come ha spiegato il resort in una nota, sono riprese alcune attività del parco divertimenti come l’area dello shopping, la Disneytown e un hotel all’interno del complesso.

Una coppia con mascherina davanti allo Shanghai Disney Resort. Il parco divertimenti ha riaperto i battenti dopo oltre un mese di inattività – Foto © Aly Song per Reuters

Le Coree

Con un volo speciale di Air Koryo, la compagnia di bandiera della Corea del Nord, sono partiti in mattinata da Pyongyang circa 100 stranieri alla volta di Vladivostok, in Russia, dove saranno sottoposti a 30 giorni di quarantena. In Corea del Sud, invece, si sono registrati nella sola giornata di ieri almeno 248 casi positivi. Secondo il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), i contagi totali sarebbero almeno 7.382, in gran parte concentrati nei due focolai della città di Daegu e della vicina provincia di Nord Gyeongsang. I decessi totali nel Paese sono 51.

Argentina

In America Latina, l’Argentina registra un totale di 12 casi. Ieri se ne sono aggiunti tre. Lo ha reso noto il Ministero della Sanità del Paese, specificando che si tratta di “casi importati”. Attualmente, i casi positivi stanno effettuando un periodo di isolamento secondo quanto previsto dall’autorità sanitario del Paese. Il primo caso di positività riguarda una donna di 53 anni che ha mostrato i primi sintomi il 5 marzo scorso. Lei e il secondo caso, un uomo di 71 anni, erano stati in Europa di recente. Il terzo caso, invece,  di soli 34 anni, era di ritorno da un viaggio da Boston. Si tratterebbe del primo caso di contagio proveniente dagli Usa.

Il presidente Usa, Donald Trump, mentre visita un laboratorio – Foto © Fox News

Stati Uniti

Negli Stati Uniti sono stati confermati quasi 500 casi da nuovo coronavirus, e un totale di 19 decessi. I focolai più preoccupanti si sono verificati nello stato di New York e in California, dove una nave da crociera è rimasta bloccata al largo della costa per diversi giorni, mentre i passeggeri venivano testati a bordo. Intanto, i governatori di alcuni Stati interessati hanno dichiarato lo stato d’emergenza nel loro territorio. Sebbene in più dichiarazioni, il presidente Usa, Donald Trump, ha dichiarato di “non essere preoccupato” dal contagio di coronavirus, ieri è stato rilevato il primo caso positivo a Washington, D.C. Il senatore Ted Cruz ed i suoi più stretti collaboratori hanno deciso di mettersi in quarantena dopo aver avuto contatti con una persona risultata positiva al virus. “Non ho sintomi, mi sento bene” ha dichiarato il senatore texano, che ha spiegato alla stampa la sua scelta dopo aver stretto la mano ad uno risultato positivo. Le autorità stanno anche monitorando il caso della capitale Usa: la donna risultata positiva aveva partecipato alla stessa conferenza in cui erano presenti sia Donald Trump che il suo vice, il Segretario Mike Pence.