Coronavirus: emergenza contraffazione a Roma

La Guardia di Finanza sequestra mascherine senza marchio di qualità

I finanziari del Comando provinciale di Roma, hanno denunciato un uomo cinese per frode in commercio e introduzione nello stato di prodotti con segni falsi, dopo aver scoperto più di mille mascherine, non conformi alla normativa comunitaria e nazionale. Il materiale era in una rivendita di ricambi per telefonia mobile in via dell’Omo, zona Prenestino ed è stato ritrovato dalle fiamme gialle del terzo nucleo operativo metropolitano durante un controllo anti contraffazione, all’interno di diversi scatoloni.

Non solo mascherine

Oltre ai dispositivi di protezione – sprovvisti del marchio di qualità CE (e in difetto di qualsiasi ‘autodichiarazione’ indirizzata all’Istituto superiore di sanità e all’Inail per l’attestazione del rispetto dei requisiti di sicurezza, deroga consentita in via eccezionale dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria) – sono stati scoperti circa 300 falsi articoli Apple e a 30.000 euro occultati all’interno di una valigia, di cui il titolare dell’attività, un cittadino cinese, non ha saputo giustificare la provenienza.

Nel frattempo, a Tor Pignattara

In un minimarket di generi alimentari situato a Tor Pignattara, è scattata la denuncia per il titolare e il dipendente, entrambi di nazionalità bengalese, per detenzione di droga ai fini di spaccio e frode in commercio. Qui una pattuglia dello stesso reparto, accorsa a seguito di una segnalazione pervenuta al numero di pubblica utilità 117, ha scovato invece sei panetti di hashish, pari a oltre mezzo chilogrammo di stupefacente, nascosti nel retrobottega, accanto a mascherine prive di marchio CE e del confezionamento necessario a preservarne la sterilità.