Coronavirus, Conte: “Siamo lo Stato, bisogna dare un segnale a Napoli”

Se aumenta il carico di stress sulle strutture sanitarie c'è la possibilità dell'intervento dell'esercito e di nuovi Covid Hotel a Napoli

Napoli

Siamo lo Stato e se ci sono segnalazioni diffuse di criticità sulle strutture sanitarie della città di Napoli serve dare un segnale”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende, nella riunione con i capi delegazione dei partiti di maggioranza al governo, il ministro Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, a Palazzo Chigi.

Atteso il monitoraggio di venerdì per decidere su Napoli

Per la Campania si stanno completando le ispezioni degli ispettori ministeriali, quindi per una decisione su un eventuale passaggio da zona gialla ad arancione o rossa si aspetta il monitoraggio di venerdì. Lo spiegano fonti di governo al termine della riunione a Palazzo Chigi. “A Napoli lo Stato deve far sentire la sua presenza”. Lo ha affermato il capodelegazione M5S Alfonso Bonafede, in riferimento alla situazione sanitaria nel capoluogo campano. Nel frattempo però, aggiungono le stesse fonti, “il governo non rimane con le mani in mano. Se c’è stress sulle strutture sanitarie si interviene con l’esercito e con la possibilità di nuovi Covid hotel a Napoli“. Un punto sul quale il premier Giuseppe Conte avrebbe sentito il capo della protezione civile Borrelli.

Le decisioni nelle mani del Ministro Speranza

Sempre secondo fonti qualificate di governo, come riportato dall’Ansa, la posizione sul dpcm della scorsa settimana sarebbe chiara: “Non si tocca, rimane com’è perché sta funzionando”. Le stesse fonti di conseguenza escludono per ora “nuove misure di carattere nazionale”. La scelta resterebbe quella di lasciare che siano le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza a imporre nuove strette nelle Regioni. Saranno applicate lì dove i dati del contagio siano peggiorati. Quanto alla possibilità di misure più restrittive, ad esempio sulla chiusura dei negozi nel weekend, la decisione sarebbe rinviata alle ordinanze delle Regioni, che possono sempre adottare misure più rigorose di quelle nazionali del governo.