Per chi suona la campanella: i piani scuola fra Parigi e New York

La difficile riapertura delle scuole tra Italia, Francia e Stati Uniti, nella fase tre della pandemia globale

anno scolastico

A Roma, come nel resto d’Italia, la riapertura per le scuole di ogni ordine e grado è prevista come da programma per il 14 settembre prossimo, seppur tra incertezze e polemiche. In altre capitali mondiali la scuola è appena iniziata e in alcune invece si discute sulle date. Con problematiche molto simili alle nostre. A dimostrazione del fatto che quest’anno scolastico non sarà facile per nessuno.

La scuola in Francia

In Francia ieri è stato il gran giorno: 12,3 milioni di studenti hanno finalmente fatto il loro ingresso a scuola. Divisi tra l’entusiasmo per la ripresa dell’anno scolastico e lo stress provocato dalla paura del coronavirus. E anche da loro, come in Italia, le regole sanitarie per la sicurezza di studenti e operatori della scuola sono in movimento.

“Il protocollo anti Covid potrà variare anche ogni giorno, secondo la situazione in continuo divenire dei contagi” aveva dichiarato il Ministro della Pubblica Istruzione francese Jean-Michel Blanquer lo scorso 24 agosto al “Journal du Dimanche”.

Il caso New York

A New York, che vale per numeri come una Nazione, le scuole riapriranno in ritardo. 1,1 milione di studenti non torneranno in classe prima del 21 Settembre prossimo. Lo ha annunciato ieri 1 Settembre il sindaco Bill de Blasio, che ha preso questa decisione per scongiurare lo sciopero degli insegnanti e al contempo tranquillizzare presidi e genitori timorosi per il rientro dei figli a scuola.

Questa soluzione è il frutto dell’accordo tra il “City Hall” e il Sindacato di insegnanti e presidi, dopo una notte di intenso lavoro in cui entrambe le parti sono dovute giungere a un compromesso. Come si legge sul New York Times, l’intento è quello di dare più tempo agli educatori per arrivare maggiormente preparati alla riapertura delle scuole in uno dei momenti più difficili del Paese, in cui tutto è valutato sotto la lente d’ingrandimento.

La decisione di De Blasio

Tuttavia la decisione presa dal Sindaco solo una settimana prima della normale riapertura annuale, ha provocato altri scontenti, poiché molte famiglie non hanno avuto il tempo necessario per organizzarsi con i figli tra la casa e il lavoro. Seppure molti in smart working. L’annuncio del Sindaco è stato comunque inevitabile dopo settimane di contrattazioni sindacali tra le parti.

Quando poi presidi e insegnanti che non si sentivano pronti a riaprire si sono invece preparati a uno sciopero di massa, De Blasio è dovuto scendere a patti. Nel suo discorso alla città ha assicurato la riapertura dell’anno scolastico con i più elevati standard di sicurezza che New York City ha potuto mettere in atto, seguendo anche le migliori pratiche messe in opera dagli altri Paesi nel mondo. “Non c’è nulla di più prezioso che prendersi cura dei bambini della città di New York”, ha dichiarato il Sindaco nel suo discorso di ieri.

Oriana Mariotti