Rischio obesità prevedibile alla nascita con un test

Un test genetico è in grado di predire già alla nascita il rischio di diventare obesi: funziona grazie ad algoritmi che elaborano le informazioni provenienti da più di due milioni di varianti genetiche che influenzano l'Indice di Massa Corporea (Imc), vale a dire il dato biometrico espresso come rapporto tra peso e quadrato dell'altezza di un individuo.

Il test

Il test – messo a punto grazie alla ricerca guidata dal Broad Institute del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e dell'Università di Harvard – ha calcolato senza errori i punteggi di rischio di obesità per più di 300.000 individui. Lo studio e i risultati del test sono stati pubblicati sulla rivista Cell. Basata sui dati del più grande studio esistente sull’obesità pubblicato sulla rivista Nature nel 2015, l'analisi ha indicato che alcune persone sono molto più a rischio obesità di altre: gli individui con i punteggi più alti pesano in media 13 chilogrammi più di coloro con i punteggi più bassi e hanno una probabilità 25 volte maggiore di diventare obesi. “Il punteggio è associato con differenze minime di peso alla nascita, spiega Sekar Kathiresan, uno degli autori dello studio, su Ansa “ma gli effetti cominciano a mostrarsi chiaramente nella prima infanzia e diventano sempre più marcati col passare degli anni”. L'obiettivo della ricerca è quello di aiutare a prevenire i problemi, con terapie mirate più efficaci. “Nel caso dell’obesità, una dieta equilibrata e l’attività fisica possono contrastare la predisposizione genetica”, ha commentato Amit Khera, che ha guidato i ricercatori insieme a Mark Chaffin. “Ma è anche vero – ha concluso – che quelli con un rischio maggiore devono impegnarsi di più per mantenere un peso normale”.