Cacao e omega 3 contro la perdita della vista

Cacao e Omega 3 – una categoria di acidi grassi essenziali – possono aiutare a frenare la perdita della vista rallentando lo stress ossidativo. Questo, responsabile della produzione di radicali liberi, può portare a danni visivi quali cataratta, glaucoma e maculopatia.

E' quanto evidenziato durante il Congresso su Nutraceutica e Occhio svoltosi nei giorni scorsi a Roma con il patrocinio della Università Sapienza di Roma e della Società italiana nutraceutica (Sinut). Dal summit è emerso che prorpio la nutraceutica – una pratica basata sull'utilizzo di sostanze alimentari che si trovano in natura e che, concentrate in capsule o pillole, forniscono benefici – può essere la soluzione ad alcuni problemi di vista.

Omega 3

Nello specifico, coenzima Q10, vitamina C ed E, ginkgo biloba, betacarotene, omega 3, zinco e rame sono  sostanze che possono contribuire a contrastare le patologie della vista. “Studi condotti su animali – spiega su Ansa Gianluca Scuderi, professore associato del Dipartimento di neuroscienze, salute mentale e organi di senso (Nesmos) della Sapienza e responsabile dell'Unità operativa di oculistica dell'Ospedale Sant'Andrea – hanno dimostrato che una dieta ricca in acidi grassi omega-3 produce una riduzione della pressione intraoculare e un aumento del deflusso di umor acqueo, suggerendo che una corretta dieta alimentare potrebbe rappresentare un fattore importante nella prevenzione oftalmica”.

Cacao

Ulteriori studi sul cacao hanno dimostrato che queste fave possono migliorare il flusso sanguigno alla retina e al cervello: “A livello mondiale – aggiunge Scuderi – si studiano da tempo gli effetti protettivi delle catechine in ambito cardiovascolare tant'è vero che l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) raccomanda l'introduzione di 10 grammi al giorni di cioccolato fondente al 75% come potenziale prevenzione a livello cardiovascolare. All'Ospedale Sant'Andrea – conclude – abbiamo condotto un primo studio pilota sull'utilizzo delle catechine del cioccolato fondente in campo oculistico con interessanti ipotesi per studi futuri”.