Assemblea Fipe, Conte: “Maggior impegno finanziario contro la pandemia”

All'assemblea annuale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) sono intervenuti anche i ministri Franceschini e Bellanova

Il premier Conte e, a destra, Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe

Si è svolta stamattina l’assemblea annuale di Fipe-Confcommercio. La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, è l’associazione leader nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, nel quale operano più di 300 mila aziende. La riunione quest’anno è particolarmente delicata per l’incertezza e la crisi dovute alla pandemia di coronavirus che ha colpito pesantemente tutto il settore.

Alla tavola rotonda digitale intitolata “La ristorazione tra sicurezza e sviluppo”, hanno partecipato, tra gli altri, il ministro della Cultura, Dario Franceschini e la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. Alle 12.15 è intervenuto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Fipe: “Il governo trovi nuovo strumenti”

Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe, ha esordito alla tavola rotonda chiedendo “un rafforzamento dei ristori che il Governo ha messo in campo per il settore della ristorazione, che sono insufficienti“.

“Il Governo – ha rimarcato – trovi nuove risorse e nuovi strumenti: manovra sull’Iva, ripristino del cash back, allargamento del tax credit. Il settore – ha concluso Stoppani –  sconta già una fragilità dovuta all’eccesso di offerta, che con sé porta bassa marginalità e, in alcuni casi, scarsa qualità”.

Giuseppe Conte

L’impatto della pandemia – ha detto il premier in collegamento video – richiede “un impegno finanziario prolungato nel tempo e anche più corposo di quanto sin qui fatto. Il governo è già al lavoro per ulteriori provvedimenti di sostegno e ulteriori risorse. Ci rendiamo conto che quanto sin qui fatto non è sufficiente“.

“Abbiamo adottato misure per contenere al massimo il contagio. Dopo la prima battaglia contro il virus, quella che abbiamo di fronte è una sfida non meno insidiosa che nessuno può vincere da solo: commercianti, imprese, istituzioni, singoli cittadini devono fare squadra”.

“Prima riusciremo a contenere il contagio – aggiunge Conte – tanto più rapidamente potremo ridare la fiducia necessaria a ripartire. Ci premono i tempi di contenimento del contagio. Il sistema per parametri ci consente interventi mirati e di introdurre misure restrittive che siano limitate nel tempo e ben dosate sull’effettivo livello di rischio dei territori. Cerchiamo così di contenere e limitare il contagio”.

Incentivazione fiscale

Il premier è poi passato a presentare alcune proposte. “L’affitto per i commercianti – ha detto – è un costo importante, gravoso per chi opera nelle aree più esposte alla crisi. Sono consapevole di quanto sia sentito questo tema, incontro spesso tanti singoli esponenti di questa categoria. Dobbiamo ragionare su schemi di incentivazione fiscale senza penalizzare i proprietari di immobili”.

Franceschini: “Valorizzare settore ristorazione anche dopo la crisi”

Dario Franceschini, intervenuto all’assemblea annuale di Fipe-Confcommercio, ha voluto evidenziare il peso del turismo eno-gastronomico in Italia. “Da un punto di vista anche del turismo, la ristorazione è un pezzo importante dell’attrattività italiana. Le ragioni principali di un viaggio sono arte, bellezza e divertimento ma per molte persone sono il cibo. Il cibo italiano è un pezzo dell’identità del territorio, mi sento pienamente responsabilizzato, non solo nel corso dell’emergenza, ma anche dopo nel valorizzare questo settore”.

Bellanova: “Città più sicure se abbiamo locali aperti”

“Le nostre città sono rese più sicure se noi abbiamo locali aperti” ha detto il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, intervenendo alla tavola rotonda. “Ho fatto con convinzione la battaglia per tenere i ristoranti aperti fino alle 23. L’ho fatto – ha aggiunto Bellanova, ripresa da Rai News – pensando alla necessità di rispettare chi ha investito per poter continuare a lavorare e ricevere i clienti in un ambiente sicuro”.

“L’ho fatto – ha aggiunto – tenendo presente che cos’è dal punto di vista della sicurezza delle città la possibilità di avere la sera strutture aperte; l’ho fatto perché la filiera della quale mi occupo direttamente ha un grande interesse perché le produzioni agroalimentari in Italia per il 35-40% vengono consumate nella filiera della ristorazione“.

Fondo della ristorazione

“Ho combattuto – ha rimarcato Bellanova – per avere il Fondo della ristorazione di 600 milioni di euro che vi invito a far conoscere ai vostri associati, perché da domenica è aperto il portale di Poste che destina fino a 10 mila euro con il vincolo per i ristoratori di comprare prodotti italiani. L’ho fatto per tenere insieme quello che è strategico e fondamentale, ossia la parte della produzione, quella della trasformazione e del consumo“.

Quanto alla tempistica di utilizzo del Fondo, la ministra ha precisato “abbiamo la necessità di consumare queste risorse entro l’anno perché l’ultima cosa che voglio fare è rimandare al ministero dell’Economia risorse per le quali abbiamo portato avanti una battaglia enorme”.

“Anche quei locali che oggi sono chiusi – ha concluso Bellanova – possono accedere a queste risorse portando fatture per prodotti che hanno già acquistato dal 14 di agosto o acquistandone di non deperibili. Abbiamo questi vincoli dai quali non ci possiamo muovere purtroppo”.