LA BPI SCENDE IN CAMPO CONTRO LA PIRATERIA INFORMATICA

È in atto una rivoluzione in materia di diritti d’autore grazie ad una innovazione via web che – a detta degli ideatori – sarà in grado di ridurre drasticamente il fenomeno della pirateria. La British Phonographic Industry (BPI), durante una conferenza stampa nell’ambito del Midem 2015 di Cannes (il Marché International du Disque et de la Edition Musicale) ha presentato il nuovo Copyright Protection Portal che, come il nome stesso suggerisce, è un portale dedicato al fenomeno del “copyright infringement”.

Tramite il Portal, gli utenti potranno caricare il proprio intero repertorio musicale – o i propri brani/dischi su cui vogliono tutelare il copyright – che verrà poi elaborato dai crawler (i motori di ricerca) che monitorano le attività pirata online. Così facendo, chiunque si sia preventivamente iscritto al BPI – sia un’etichette, un singolo artista o un addetto ai lavori – potrà “vedere” i luoghi della Rete in cui vengono diffuse illegalmente le proprie opere e controllare, contemporaneamente, come la British Phonographic Industry stia agendo per bloccare il fenomeno. Inoltre, si potrà anche controllare il numero di link in violazione che Google e altri motori di ricerca hanno eliminato, quanti sono stati cancellati su segnalazione, ma anche statistiche sui più piratati e in quali siti.

Insomma, si preannunciano tempi duri per la pirateria, un business che, solo in Italia, si aggira
sui 120 milioni di euro l’anno, determinando un danno per l’industria discografica italiana pari a 360 miliardi di euro di mancato fatturato. I dati sono diffusi dalla Fimi (la Federazione Industria Musicale Italiana) secondo cui il 27% del mercato discografico italiano è costituito dal “furto informatico”, percentuale che raggiungerebbe punte del 50% in alcune regioni del Sud Italia.