Astrofollia

Siamo alla fine dell’anno, e come sempre dalle tv, sui giornali, tramite Internet c’è qualcuno che ci spiega come sarà il 2015, utilizzando le stelle come strada per il futuro. In un mondo ipertecnologico, la superstizione si riaffaccia prepotente, proponendo una visione “magica” in cui tutto è già scritto da forze cosmiche, inaccessibili e lontane. Come appunto le stelle. Il desiderio umano di svelare i misteri del futuro è antichissimo e le tante “arti” divinatorie sono presenti sin dagli albori della storia. Inizialmente l’uomo ha cercato di comprendere eventi naturali e atmosferici peculiari come eclissi, fulmini, alluvioni, eruzioni, terremoti e via dicendo, interpretandoli quali messaggi degli dei rivolti all’umanità o a singole persone ritenute provviste del “dono” della veggenza. Gli antichi provavano così a razionalizzare tali avvenimenti altrimenti impossibili da spiegare con il bagaglio di conoscenze del tempo. Con il proseguire dei secoli, sono progredite anche le tecniche divinatorie che sono state suddivise in numerose branche: dall’aruspicina, l’esame delle viscere degli animali ben nota agli Etruschi, al volo degli uccelli in cui eccellevano gli auguri romani; dalla chiromanzia, vale a dire l’interpretazione di parti del corpo come le mani, alla “oniromanzia”, o “chiave dei sogni”, già in auge tra i Sumeri e di cui abbiamo numerosi esempi anche nella Bibbia.

Di certo la più nota, e tuttora più praticata, è l’astrologia. Questa pseudo-scienza, già presente al tempo dei babilonesi e poi ulteriormente approfondita dai popoli successivi, in primis greci, egizi e romani, per molto tempo venne considerata inscindibile dall’astronomia. Il termine deriva dal greco aster/asteros “astro”, e logos, “scienza” e, dallo studio del movimento degli astri, gli indovini ritenevano di poter determinare il destino dell’uomo.

Ognuno dei dieci corpi celesti (Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone) corrisponderebbe a uno dei segni zodiacali. Questi ultimi sono 12 e derivano quasi tutti dai nomi che i babilonesi attribuirono alle diverse porzioni di cielo, ognuna ampia circa 30 gradi ed associata ad un simbolo particolare derivato dalla forma che quella specifica costellazione osservata ispirava agli astrologi del tempo. Lo zodiaco venne poi ripreso e perfezionato dai greci che lo costituirono così come oggi lo conosciamo: dall’ariete (il primo segno che copre il periodo dal 21 marzo al 20 aprile), passando per toro, gemelli, cancro, leone, vergine, bilancia, scorpione, sagittario, capricorno, acquario, fino all’ultimo, i pesci, dal 21 febbraio al 20 marzo. Il carattere della persona, nonché le sue capacità, gli interessi, le prospettive future in amore, salute, ricchezza e lavoro dipenderebbero in modo meccanicistico dal segno zodiacale e dall’influsso degli altri pianeti in transito in quel periodo.

È per questo che, aprendo un qualsivoglia giornale (a volte anche di ispirazione cristiana) è facile imbattersi in frasi del tipo: “I nati sotto il segno della Vergine sono molto altruisti e coscienziosi, con un livello di intelligenza al di sopra della norma ed un discreto gusto artistico; devono imparare a moderare il loro senso critico altrimenti l’intera esistenza può risultarne alterata”. Oppure esternazioni sull’andamento della giornata.

Sono milioni gli italiani che consultano fedelmente l’oroscopo. È anzi una rubrica così seguita da essere onnipresente in buona parte delle pubblicazioni, dai quotidiani nazionali alle riviste patinate, dai settimanali economici ai, purtroppo, fumetti per bambini. Proprio questi ultimi, particolarmente influenzabili, sono bombardati da costanti messaggi esoterici camuffati da un linguaggio apparentemente innocente. Magie, streghette, incantesimi, predizioni, lettura della mano e delle carte, vere e proprie fatture, astrologia, spiritismo e quant’altro, sono pubblicizzati e subdolamente insegnati a bambini e preadolescenti. Il risultato, alquanto inquietante, è quello di avere masse di ragazzini che talvolta non conosce il nome dei sacramenti, ma che ricorda a memoria tutti i segni zodiacali.

Il problema astrologia potrebbe sembrare secondario in un mondo ipertecnologico come quello contemporaneo. Invece, paradossalmente, la superstizione, scacciata dalla porta grazie a secoli di cristianesimo, è rientrata prepotentemente dalla finestra a causa di una società vissuta da molti individui come troppo secolarizzata e materialista. È l’annullamento dell’esistenza di un Dio misericordioso che scrive e riscrive le nostre storie e ci ha pensati come creature uniche nonché liberi artefici della nostra vita molto prima che nascessimo… Quella magica è, al contrario, una visione fatalista dove tutto è già scritto e preordinato da forze cosmiche disumane e inaccessibili verso le quali l’uomo, minuscola creatura smarrita nell’universo, ha solo due possibilità: cercare di modificare il proprio destino con ogni mezzo compresa la divinazione, o abbassare la testa alla volontà cieca di divinità fredde con le quali non c’è relazione e così tanto distanti quanto le stelle.