Turismo organizzato: i ricavi tornano ai livelli pre Covid

Le prenotazioni registrate al 31 maggio parlano di un incremento dei ricavi dell'11% rispetto alla rilevazione alla stessa data della stagione estiva 2019

Un aereo in volo sopra le Alpi. Immagine di repertorio. Foto di Alev Takil su Unsplash

L’estate è solo all’inizio ma anche dal mondo del turismo organizzato, che tanto ha sofferto durante la pandemia, arrivano finalmente buone notizie. Lo evidenzia Astoi Confindustria Viaggi.

Turismo organizzato, i ricavi tornano al +11% sul 2019 (2)

Le prenotazioni registrate al 31 maggio dagli associati Astoi Confindustria Viaggi, che rappresenta oltre il 90% del mercato del tour operating italiano, parlano di un incremento dei ricavi dell’11% rispetto alla rilevazione alla stessa data della stagione estiva 2019 a fronte di un calo del 4% dei passeggeri. “Questa – dice Pier Ezhaya, presidente di Astoi – è la prima estate che ci certifica ufficialmente fuori dal periodo pandemico”.

“È indubbio l’impatto dell’inflazione – dice Ezhaya – ma i clienti non rinunciano ai viaggi, divenuti un bene incomprimibile. Il nostro osservatorio rileva dati nettamente positivi, in crescita rispetto alla stagione 2019; la propensione a viaggiare si esprime nelle forme più variegate e si assiste ad una maggior magnitudo del turismo organizzato verso i consumatori più inclini al fai da te, specialmente nei mesi di spalla dell’alta stagione. Certamente ci sono ancora alcuni italiani che stanno attendendo a prenotare le proprie vacanze, quelli più attenti al prezzo e che cercano, in cambio di una propria flessibilità nella scelta della destinazione o del periodo di vacanza, di orientarsi verso le migliori opportunità che talvolta si aprono sotto data, sebbene ciò avvenga più difficilmente in alta stagione.

Tuttavia, per quanto riguarda il turismo organizzato e l’osservatorio Astoi, i nostri dati ratificano che ben oltre il 75% dei nostri obiettivi di budget e delle nostre capacità aeree ed alberghiere sono già sature. Questo perché il nostro segmento di offerta – conclude – si rivolge meno a chi ricerca solo il prezzo più basso e più a chi considera la vacanza un bene primario da scegliere per tempo e da consegnare in mani più sicure, appunto quelle dei tour operator”.

Fonte: Ansa