Terremoti: nuovo sciame sismico investe l’area dei campi flegrei

Il fulcro del sisma è stato l'area del vulcano Solfatara, spaziando tra gli Astroni, la zona di Pisciarelli e la linea di costa a Sud-Ovest

Un nuovo sciame sismico dovuto ai fenomeni del bradisismo ha investito la scorsa notte Pozzuoli e l’area flegrea. Dalla mezzanotte si contano 28 eventi di media bassa intensità accompagnati da boati con punte avvertite dai residenti alle 5,38 di magnitudo 2 della scala Richter a profondità 1.800 metri, la scossa di maggiore intensità, alle 5:43 di magnitudo 1,6 a profondità 1.800 metri e alle 6:00 di 1,1 di magnitudo e profondità 1.500 metri.

Il fulcro del sisma è stato l’area del vulcano Solfatara, spaziando tra gli Astroni, la zona di Pisciarelli e la linea di costa a Sud-Ovest. La sequenza di eventi è tuttora in corso. La scossa delle 5:38 è stata la più intensa che si è registrata dal 29 marzo scorso allorché a Pozzuoli fu avvertito un evento di magnitudo 3,6, il più forte dal fenomeno bradisismico che interessò i Campi Flegrei nel biennio 1983-84. L’amministrazione comunale segue da vicino l’evolversi degli eventi ed ha immediatamente allertato Protezione Civile locale e Polizia Municipale per verifiche e controlli sul territorio. Al momento non si lamentano danni.

L’innalzamento del Valione

I Campi Flegrei – spiega Il Mattino- sono interessati da una fase di bradisismo ascendente che dura da diversi anni; ovvero il suolo tende a sollevarsi per via del magma sito nella crosta terrestre a pochi chilometri di profondità che spinge verso l’alto.

Secondo i dati dell’Ingv negli ultimi dieci anni il suolo flegreo si è sollevato di 84 centimetri. Il fenomeno è visibile nell’area della darsena, detta “o’ Valione“, in prossimità del porto commerciale dove il sollevamento ha praticamente prosciugato l’approdo dei pescatori. Il bacino del Valione, ovvero la darsena dell’odierna Pozzuoli, è infatti considerato il “termometro” del bradisismo puteolano.