Coldiretti: le gelate hanno bruciato fino 50% dei raccolti

L'ondata di freddo intenso ha compromesso le coltivazioni di frutta e verdura in tutto il Nord Italia, ma anche le piante ornamentali sono rovinate

Non bastava la pandemia, anche il meteo si mette di traverso nella difficile annata dell’agricoltura.

“Il gelo ha colpito duramente nelle campagne dove le produzioni in molti territori sono state praticamente dimezzate, dalle albicocche alle pesche, dalle fragole ai kiwi fino agli ortaggi”. E’ quanto rileva Coldiretti con un monitoraggio sugli effetti dell’ondata di freddo gelido che ha devastato i raccolti dal Piemonte alla Lombardia, dal Trentino al Veneto, dall’Emilia Romagna alle Marche, dalla Toscana al Molise.

L’organizzazione agricola segnala in particolare che “se per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi a Padova i falò notturni per riscaldare i ciliegi in fiore, in Valtellina è stata spruzzata acqua sulle piante per creare un velo protettivo contro il gelo, mentre nelle serre è stato aumentato il livello di riscaldamento con costi aggiuntivi per le imprese”. “Una situazione – sottolinea Coldiretti – drammatica per molte imprese agricole che hanno visto perdere in una giornata il lavoro di un intero anno“.

L’ organizzazione rileva inoltre che “pomodori, zucchine, peperoni ed altri ortaggi sono compromessi nel centro nord Italia ma anche le piante ornamentali hanno sofferto per le gelate notturne con photinie, evonimi, allori ed altre piante che in Toscana avevano già vegetato vedono compromessa la loro bellezza, e vendibilità, a causa delle basse temperatura che danneggiano le loro foglie”.

Coldiretti conclude dicendo che “dopo le alte temperature dei giorni scorsi che hanno favorito il risveglio della vegetazione le piante sono state sottoposte ad un terribile shock termico con effetti sulle produzioni”. Precisa inoltre che “oltre a frutta e verdura a rischio le coltivazioni più precoci di mais, che potrebbero dover essere riseminate ma fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, ci sono anche la vite e l’ulivo”.