Anagni, tra storia e prelibatezze

Una passeggiata nella Ciociaria per stare all'aria aperta, respirare la storia degli antichi romani e non solo. Tutto quello che non sapete della "città dei Papi".

C’è una cittadina in provincia di Frosinone di poco più di 21mila abitanti, si mangia bene, l’aria è buona. L’ideale per una passeggiata rilassante, lontano dal frastuono della metropoli. Il suo nome è famoso in tutto il mondo e tutti noi lo abbiamo letto nei libri di storia: stiamo parlando di Anagni.

Anagni, la città dei Papi

Anagni è stata a lungo residenza papale e ha dato i natali a ben quattro Pontefici: ha dato in natali a Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII. Quest’ultimo poi è stato protagonista del famosissimo “schiaffo di Anagni”.

Ma la storia di Anagni affonda in tempi antichissimi. Solo per fare qualche esempio fu capitale degli Ernici, venne poi sottomessa dai romani. Da questa cittadina venne pronunciata la scomunica contro Federico Barbarossa e l’antipapa Vittore IV. Fino ad arrivare ad oggi, dove il passaggio dell’autostrada deciso negli anni Sessanta l’ha trasformata in un importante centro commerciale e industriale.

Cosa fare ad Anagni

Se si decide di passare una giornata ad Anagni non ci si può non fermare nel suo duomo che sorge sulla sommità della cittadina ed è ricco di diversi stili che negli anni si sono sommati. L’interno è prevalentemente gotico e conserva un pavimento in stile cosmatesco e la Cappella Caetani con un grande sepolcro. Nella cripta c’è un ciclo di affreschi dell’Antico e Nuovo Testamento e la cattedrale ospita anche il reliquiario di San Tommaso Becket. C’è poi il palazzo della Regione, il papale papale e casa Barnekow che avrebbe ospitato anche Dante Alighieri durante la sua permanenza in città. 

La cucina tradizionale

Appagato l’intelletto con la storia e l’arte si passa al ristoro del corpo: sono tanti i ristoranti caratteristici di Anagni dove gustare i piatti tradizionali della cucina laziale e romana. Merita un’attenzione particolare “l’oro verde della Ciociaria”, ossia l’olio del territorio dal gusto intenso. Il famoso vino cesanese e il panpepato, il dolce tipico del territorio.