Salvini incontra il lavoro italiano

Appena dopo la manifestazione promossa il 22 giugno scorso dalle tre confederazioni sindacali, Matteo Salvini fece sapere dell'intenzione di convocare Sindacati ed Associazioni delle imprese, per fare il punto sulla situazione della economia e del lavoro italiano. Taluni storsero il naso ed abbozzarono appena ragionamenti del tipo: che c’entra il ministro dell’Interno? Altri ancora andarono in imbarazzo, più che altro per il pregiudizio che ormai in ambienti di sinistra si coltiva nei confronti di Salvini. Ora, proprio ieri, le parti sociali hanno ricevuto le convocazioni formali: il 15 luglio si terrà l’incontro al Viminale. Qualche raro giornalista che ha trattato l’evento, ha sottolineato la stranezza di un incontro promosso da un Ministro che non ha deleghe sociali ed economiche, ma la valutazione non è stata raccolta da nessuno; sia perché di ‘stranezze’  ne accadono tante, sia perché sono anni le Confederazioni Sindacali lamentano di non essere considerate per confronti sulle tematiche del lavoro. Eppoi chissa se il tavolo degli interni, non produca risultati inaspettati. Sinora, L’arciministro Di Maio ha incontrato più volte il Sindacato ma gli unici risultati avuti dopo gli incontri, sono state innumerevoli invasioni di campo del governo sulle materie sindacali, tutte tese a svilire il loro ruolo. D’altronde la Lega ha legami solidi con gli ambienti della produzione, ed ha tutto l’interesse a consolidare l’immagine di attore politico di garanzia sulla economia e lavoro. Dunque sono convinto che l’incontro, se ben preparato e ben considerato, protra riservare delle sorprese positive. A ben vedere, le Associazioni d’impresa e Sindacato, non hanno certamente interesse a che il terreno del lavoro sia il luogo del più sfrenato populismo, per riportare le lancette della storia a trent’anni indietro sulle regolazioni del mercato del lavoro.