L'istigazione all'odio

giornata

Un grande polverone da tempo si è alzato e ancor più alimentato dalla campagna elettorale per il rinnovo della delegazione dei deputati italiani presso il parlamento della Unione Europea: quello dell’odio che sarebbe istigato dal Ministro dell’Interno. Posto che il Ministro Salvini farebbe bene ad avere uno stile più consono ad un ministro di un grande Paese, però per l’onore del vero, va detto, che non sempre chi l’accusa ha le carte in regola per parlare di istigazione all’odio altrui. Intanto mi chiedo chi paventa questa degenerazione, perché a sua volta ha gli stessi comportamenti di istigazione all’odio che pure denuncia? È innegabile che contro Salvini, la parte politica contraria, va molto oltre il dubbio è la disapprovazione nell’esprime le proprie sacrosante opinioni. Anche in queste ore in un importante Ateneo romano, si sono letti cartelli e sentiti slogans decisamente oltre la più aspra contrarietà.

Un'iniziativa pubblica di ieri, programmata da una precisa posizione culturale e politica, ha giustamente inneggiato alla libertà, ma facilmente ha già dimenticato che appena qualche anno fa, vietò a Papa Ratzinger di poter parlare a studenti e docenti, con prese di posizione, non proprio pacifiche. Quante volte, la parte culturale contraria al Ministro leghista, nel corso del tempo ha perseguitato ed indicato con il dito puntato chi aveva posizioni diverse. Anzi in più occasioni, l’intensità dell’odio, si è innalzato così fortemente, da morirne come è capitato al povero Marco Biagi ed altri ancora. Come ben presto si sono dimenticati i raid di questi ultimi anni, contro le sedi sindacali con incendi e devastazioni varie, solo perché riteneva di esercitare le proprie libertà associative. Dobbiamo dirci con chiarezza, che il nostro Paese è in una bolla di confusione, che favorisce lo scontro giornaliero, spesso tra facinorosi, che si contendono giorno per giorno una scena, che invece ha spinto una ‘maggioranza silenziosa’ a stare alla finestra. I ballottaggi di questi giorni per la elezione dei Sindaci in importanti comuni ha visto le urne disertate con solo il 42% di votanti. Dobbiamo sperare che ci sia al più presto un risveglio di orgoglio civico per ristabilire serenità e responsabilità, per un'Italia che chiede davvero cambiamento.