La profezia

L'arciministro Luigi Di Maio ha affermato in queste ore che, in Italia, la percorrenza delle tratte autostradali da parte degli automobilisti dovrebbe essere gratuita come in Germania e negli altri Paesi europei. Valutando queste affermazioni, rassegnate pubblicamente, sono sicuro che nessuno potrà dargli torto. Poi ha aggiunto che il pedaggio, all’epoca della costruzione e della messa in funzione, fu utilizzato per pagare i costi della intera opera, e non si capisce allora del perché, una volta pagata l’opera, il pedaggio (aggiungo io, sensibilmente incrementato rispetto al valore iniziale). Bisogna continuare ad arricchire chi le gestisce, che spesso non ottempera neanche ai doveri contrattuali di manutenzione? Non si può che essere d’accordo con ‘la dottrina Di Maio’. Ma si da il caso che chi fa queste dichiarazioni non è un avventore di bar, ma addirittura: vicepresidente del Consiglio; Ministro dello Sviluppo economico; Ministro del lavoro; capo del partito che ha la metà dei parlamentari. Ora dico; se è convinto di quello che dice, perché non se ne è occupato già prima del varo del documento di programmazione finanziaria per il 2019, spendendo peraltro i pochi soldi che avevamo (sprecati), e anzi facendo ulteriori debiti? Spero che per il futuro abbia in serbo di occuparsene, scegliendo questo nodo da sciogliere rispetto ad altri; ma ho i miei dubbi. Insomma questo ennesimo episodio avvera la profezia che i cultori e sostenitori della democrazia rappresentativa sottolineano sempre in avversione al populismo: “Il populismo sa descrivere i problemi esistenti, ma non li sa mai risolvere”.