Il termidoro italiano

Oramai Alessandro Di Battista straripa in ogni luogo e in ogni dove. Stavolta se l’è presa con i due conduttori televisivi di talk show, Fazio e Vespa, che a suo dire guadagnano troppo e, dunque, bisogna tagliare loro i compensi da parte della Rai. Se l’è presa anche con i deputati e senatori che, secondo lui, devono essere pagati meno, rispetto alle indennità percepite. Insomma ‘il Saint Just’ dei 5stelle, con il suo furore, fa la morale e condanna tutti. Ho riflettuto in questi ultimi tempi sulle impennate ideologiche e della messa all’indice di tanti malcapitati da parte dei capi grillini (meglio della ghigliottina), e mi è venuto spontaneo pensare che stiamo giungendo anche noi, dopo 2 secoli, al ‘termidoro’. Un periodo di conclusione della Rivoluzione francese con esiti politici moderati. In quell’epoca, tanto si esagerò in moralismo pretestuoso e ghigliottina che si giunse ben presto alla fine del periodo rivoluzionario. Era il termidoro, l’undicesimo mese del calendario rivoluzionario. Siamo arrivati all’italico termidoro?