Come si governa nell’epoca digitale

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Qualcuno dovrà pur chiedersi quanto costa una politica che passa tutto il tempo nei telegiornali TV, in conferenza stampa, nei talk show, nelle tournée di comizi in giro da mattina a sera per tutto l’anno. Si spiegano così le sviste e le inoperosità nella modernizzazione digitale della pubblica amministrazione, sulla grande incompiuta anagrafe nazionale in grado di amministrare ogni dato amministrativo ed economico. Su 28 paesi UE, noi saremmo collocati in coda (ventiquattresimi), per l’arretratezza patente dimostrata dall'inesistenza di una intelligenza e infrastruttura digitale capace di avere sotto osservazione ogni dato; in modo tale da evitare che i furbi abbiano campo libero nell’usufruire di benefici non dovuti, imprenditori spregiudicati di eludere ed evadere le contribuzioni sociali, sistema sanitario capace di avere i dati di ogni cittadino, per il collocamento al lavoro di avere un unico punto nazionale per conoscere all’istante domanda ed offerta. Ci guadagnerebbe lo Stato a non avere più buchi incontrollati, ma ci guadagnerebbero soprattutto i contribuenti più fedeli, gli imprenditori più corretti, le amministrazioni più votate alla efficienza. Ci guadagnerebbero i dipendenti pubblici per la maggiore qualificazione che gli sarà richiesta. Si calcola che il costo della mancata digitalizzazione sia di 30 miliardi, ed il guadagno sarebbe altrettanto qualora ci sia voglia e volontà di riparare la clamorosa è grave incompiutezza. Il vanto dell’attuale politica è che gran parte degli attuali player sono giovani: bene! Ci sarà allora un giovane Ministro o leader di partito che vuol intestarsi una battaglia di efficienza e di civiltà come quella di avere una pubblica amministrazione digitalizzata, dimostrando finalmente come si amministra?