Cartoccio di spaghetti e pesce per due: 500euro

Dopo l’assurdità di un conto di circa 800 euro pagato da turisti stranieri a Venezia in una trattoria modesta, dopo aver mangiato solo due pietanze in due, ecco che ieri è accaduto la medesima cosa a Roma nei pressi di Castel Sant’Angelo. Una coppia di giapponesi, hanno pagato un conto di 500 euro per un cartoccio di spaghetti con pesce. Questi abusi in due delle città tra le più ambite dai turisti, ben rappresentano la condizione di sostanziale minorità che abbiamo rispetto a paesi che hanno infinitamente meno attrazioni culturali, paesaggistiche, culinarie. Infatti l’Italia è quinta nella graduatoria tra i paesi nel mondo più frequentati, con una differenza in percentuale rispetto alla Francia che è alla vetta della classifica, con ben il 40% in meno. Francamente non capisco il nostro lassismo, con la classe politica ben lontana da intestarsi sia la vigilanza, sia la programmazione del rilancio delle attività a favore del turismo. A ben vedere il nostro nord vive di industria e servizi ed anche di turismo, essendo all’avanguardia in Europa e nel mondo. Ma nel centro sud, senza un turismo competitivo, con cos’altro  si dovrebbe riempire il proprio pil?

Trasporti e strade, ristorazione, shopping, ordine in ogni senso nelle città, musei, teatri, e svaghi in genere, dovrebbero rivoltarsi come un calzino, ma pare che a nessuno interessa. Le esagerazioni che di volta in volta colpiscono i turisti stranieri, vengono affrontati con un fatalismo che non ha pari in nessuna altra parte del mondo. In altre nazioni invece il monitoraggio è costante, ed ecco perché chi di noi viaggia per lavoro o turismo, si accorge che gli altri fanno balzi in avanti e noi costantemente indietro. È davvero sconcertante che nei dibattiti, talk show, seminari e confronti la parola più frequente usata è ‘cambiamento’. Ma chi lo dovrà realizzare non ancora risulta noto.