Autostrade, l'incognita concessionari

Il Governo pare voglia decidere che, nel caso si dovesse revocare la decadenza o risoluzione di concessioni di strade o autostrade, sarà l’Anas a gestire i lavori almeno fino a quando non si individuerà un nuovo concessionario. Questo proposito è inserito nel Milleproroghe e i concessionari già si sono mostrati compatti nel voler dare battaglia, parlando di incostituzionalità del provvedimento e di lesioni dello stato di diritto. Certo è comprensibile la loro agitazione per il rischio che portino loro via ‘la gallina dalle uova d’oro’: il potere che ha dato, può anche togliere. Ma i disagi sono solo dei cittadini che viaggiano su autostrade in cui devono pagare somme così alte da non aver pari nel mondo. E, come se non bastasse, in questi giorni di festività natalizie gli automobilisti subiscono ritardi fortissimi nei loro spostamenti, a causa della chiusura di una delle due corsie, proprio perché sembra che, in molti casi, possa essere accaduto che i concessionari siano stati carenti nelle manutenzioni, nonostante gli accordi ripaghino lautamente questo obbligo. Spero che lo Stato decida di riprendersi la gestione delle autostrade, altro che cambiare concessionari; quando lo faceva, le cose al contrario di oggi, andavano bene. È uno strano Paese il nostro: Alitalia che vive in un contesto nazionale ed internazionale di libera concorrenza, la si vuol nazionalizzare, mentre le autostrade che per forza di cose non può essere che monopolio, si è spezzettata, con i risultati che abbiamo sotto gli occhi. Qualcuno dia spiegazioni!