Il vescovo Ricciardi ad Interris.it nella giornata delle vittime per la strada:”Come Chiesa vogliamo dare una visione di speranza”

Per il secondo anno consecutivo la Chiesa ricorda le vittime della strada con una ricorrenza speciale. Il messaggio di mamma Cinzia e il ricordo di suo figlio Fabrizio insieme al vescovo per la pastorale alla salute della diocesi di Roma

Nel 2019, secondo i dati Istat, sono stati 172.183 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in lieve calo rispetto al 2018 (-0,2%), con 3.173 vittime (morti entro 30 giorni dall’evento) e 241.384 feriti (-0,6%). Il numero dei morti diminuisce rispetto al 2018 (-161, pari a -4,8%), per il secondo anno consecutivo dopo l’aumento registrato nel 2017, e si attesta sul livello minimo mai raggiunto nell’ultima decade.

Tra le vittime risultano in aumento i ciclisti (253; +15,5%) e i motociclisti (698; +1,6%); in diminuzione le altre categorie di utenti: pedoni (534; -12,7%), ciclomotoristi (88; -18,5%), occupanti di veicoli per il trasporto merci (137; -27,5%) e automobilisti (1.411; -0,8%).

Meno morti nel 2019, scendono anche nel 2020 in pandemia

Sulle strade urbane la diminuzione nel 2019 rispetto al 2018 è pari al 5,0% con 1.331 morti; una flessione più contenuta si registra, invece, sulle strade extraurbane (-4,4%; 1.532 vittime). Ancora di più i dati sono calati nel 2020, dato per molti mesi siamo stati confinati nelle nostre case, ma sicuramente di morti in strada ce ne sono ancora tante. Troppe famiglie piangono i loro cari, persi per motivi che si sarebbero potuti evitare.

“Come fai a salutare un ragazzo la sera e poi di notte ti ritrovi i carabinieri che arrivano a casa per dirti che è morto? Cosa gli dici a quei genitori” sono le parole di S.E. Paolo Ricciardi, vescovo delegato per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma. Il vescovo Ricciardi l’anno scorso ha voluto fortemente che anche la diocesi di Roma, dopo quella di Rieti, avesse una giornata dedicata solo alle vittime della strada “per ricordarli, pregare per loro, ma soprattutto per stare vicini alle famiglie che sono quelle che più soffrono per i motivi che tutti possiamo immaginare” sottolinea il Vescovo.

Il significato della data

“Così quest’anno celebriamo questa ricorrenza per la seconda volta – continua Ricciardi -. La data prescelta per il 2020 è quella del 5 dicembre, ma normalmente dovrebbe essere la terza domenica di novembre, poco dopo la giornata nazionale per le vittime della strada che ricorre il 15 novembre. Purtroppo però quest’anno questa domenica coincideva con la giornata mondiale dei poveri e abbiamo dovuto posticipare. Celebreremo così la santa messa domani 5 dicembre alle 16.30 presso la Chiesa del Divino Amore di Roma“.

Un appuntamento per coinvolgere

“Il significato di questa giornata è quello di coinvolgere quante più famiglie e giovani possibili perché non solo si possano ricordare le tante vite spezzate, ma soprattutto si possa mandare un messaggio di amore verso la vita. Un messaggio che inciti i giovani a capire il senso più profondo del nostro percorso terreno e si allontanino da tutto ciò che può ucciderli, perché non ha senso rischiare di perdere la vita in un minuto per una bravata”.

L’incontro con la famiglia di Fabrizio

“In quest’ultimo anno ho incontrato Cinzia e Antonio Di Bitetto, i genitori di Fabrizio. Il loro Fabrizio è morto lo scorso 5 ottobre 2019 in un incidente stradale all’Eur all’età di soli 21 anni. Cinzia ha sposato subito l’iniziativa, ed oggi è sempre presente ed impegnata in prima linea per queste iniziative perché Fabrizio non dovrà mai essere dimenticato, così come tante altre persone”.

Qual è il vero significato di questa giornata?
“Come Chiesa vogliamo dare una visione di speranza. Adesso non stiamo a spiegare perché sono morti, nessuno ce lo può dire. Però anche questa esperienza di dolore e di lutto enorme da la dimensione della fede. Dobbiamo vivere questo dolore anche durante il periodo dell’avvento che ci porta verso il Natale, ma che soprattutto è l’attesa dell’incontro definitvo con Dio. Tutti si ritroveranno con i fratelli e le sorelle perse improvvisamente qui sulla Terra. Sarà così, è questa la speranza e la certezza di ogni cristiano”.