Lo spirito di Stella: un catamarano senza barriere

Velisti per un giorno. Un sogno accessibile a tutti grazie al primo catamarano senza barriere architettoniche voluto da Andrea Stella. Una storia di riscatto personale e sociale ricca di amore e speranza con al centro l'inclusione sociale

“Correva l’anno 2000, era un periodo sereno della mia vita. Avevo appena conseguito la laurea in scienze della comunicazione, tanti sogni in tasca, ma soprattutto tanta voglia di divertirmi. Mi stavo per affacciare al mondo dei grandi e quella era l’estate del mio viaggio premio per la laurea. Ero a Miami, ed una sera, tornando verso la macchina, trovo alcune persone intente a rubare l’auto. Partono due proiettili, decidono di spararmi, colpendo fegato e polmone. Ricordo tutto, sono rimasto sempre vigile fino all’arrivo in ospedale dove sono stato operato immediatamente” le parole di Andrea Stella arrivano dritte al cuore. Inizialmente sembra una storia triste ma in realtà è la storia di un uomo che ha riscoperto la vita in una nuova dimensione e che è rinato dopo aver attraversato un periodo di forte debolezza. Andrea ha aperto la scatola dei ricordi e del suo presente ad Interris.

“Dopo quel giorno tutto sembrava nero. Nonostante il sostegno morale e psicologico di tutte le persone che mi volevano bene, caddi in una forte depressione. Era inutile che mi dicessero che la vita andava avanti, era come se avessi perso le speranze – continua Andrea -. Poi un bel giorno mio padre mi propose di tornare in barca a vela. Il mio sogno di sempre. Mi scattò qualcosa dentro. Ci sarei tornato, ma volevo muovermi sulle due ruote, in modo autonomo. Volli realizzare, così, il mio catamarano”.

©Saily.it La TV della vela

La nuova vita di Andrea

Ad oggi Andrea è l’unico al mondo ad aver realizzato il primo catamarano senza barriere architettoniche. “Lo Spirito di Stella”, l’associazione ONLUS che ha fondato nel 2003 è impegnata in progetti sportivi e culturali a favore delle persone con disabilità. Andrea è un velista atipico con due traversate oceaniche alle spalle, ha anche scritto il libro autobiografico “Due ruote sull’oceano” (vincitore del Premio Bancarella Sport) e svolge attività di consulenza per varie aziende, supportandole nell’individuare soluzioni che uniscano accessibilità, funzionalità ed estetica. Dal 2007 è anche Cavaliere della Repubblica Italiana. Nel 2017 è stato a New York e dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha ricevuto la convenzione Onu dei diritti della persona con disabilità portandola successivamente al Papa.

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Whale on Wawes

“Wow for children” è un progetto che naviga insieme a “Lo Spirito di Stella”. L’obiettivo è quello di far vivere ai suoi partecipanti un’esperienza di vita unica ed indimenticabile, ma soprattutto accessibile con il superamento di tutte le barriere (fisiche e mentali). Diffondere il messaggio di cambiamento culturale in cui la navigazione funge da metafora dell’apprendere, riconducibile alla crescita personale ed all’autoperfezionamento. WoW, infatti, consente a tutti – ma proprio tutti! – di passare una bellissima giornata a bordo del catamarano”.

La partenza in catamarano del 2020

“Il progetto WoW 2020 ha come obiettivo la realizzazione di attività sportive a bordo del catamarano “Lo Spirito di Stella”. L’iniziativa sarà rivolta a un selezionato pubblico composto da bambini disabili provenienti da 4 porti italiani selezionati. Questi indipendentemente dalle caratteristiche fisiche, cognitive o sensoriali, avranno la possibilità di vivere il mare e la navigazione assieme alle proprie famiglie, abbattendo le barriere di reclusione imposte dall’emergenza COVID-19.

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Attività sono totalmente gratuite

“In ogni uscita vedrà imbarcato sul catamarano un equipaggio davvero speciale, composto da un bambino disabile accompagnato dai membri della propria famiglia: questo all’insegna del mantenimento delle normative vigenti in materia di distanziamento sociale. Infatti imbarcando i soli membri di un nucleo familiare consentiamo al bambino di vivere la propria esperienza in mare in totale libertà e sicurezza, riducendo a zero la possibilità di contagio da COVID-19″.

L’edizione 2020, tra l’altro è partita proprio lo scorso 17 settembre e vedrà l’effettuazione di n° 20 giornate dedicate ad altrettanti bambini e famiglie in 4 porti italiani di riferimento nel Mar Adriatico.

Nello specifico le tappe saranno le seguenti:

Brindisi= 17 – 21 settembre 2020

Rimini = 26 – 30 settembre 2020

Jesolo = 4 – 8 ottobre 2020

Lignano = 11 – 15 ottobre 2020

“Ogni giornata sarà un concentrato di esperienze, emozioni e testimonianze e diverrà simbolo di inclusione e di aggregazione. I membri dell’equipaggio vogliono rappresentare una nazione itinerante, multietnica, senza alcuna limitazione di sesso, religione, cultura o provenienza, abilità o disabilità, tutti su un catamarano che unisce e supera l’oceano delle diversità… valorizzandole!”.

Un sogno divenuto realtà

“Chi sale a bordo può farlo senza mai dover scendere dalla propria carrozzina, muovendosi in totale libertà nella dinette, nelle cabine e nei bagni resi completamente accessibili ai movimenti con la sedia a rotelle. Ogni membro dell’equipaggio avrà inoltre la possibilità di pilotare il catamarano in prima persona, aiutato da ambienti specificatamente progettati per l’autonomia ed a servo-automatismi studiati ad hoc, sentendosi così parte attiva del progetto. I velisti per un giorno vivranno l’esperienza di WoW per dare voce all’accessibilità universale nella società, nei luoghi e nella cultura di ogni giorno. Un coro unico con l’intento di divulgare i valori d’uguaglianza, diffondere la conoscenza e raggiungere i risultati d’inclusione”.

Ad oggi sei felice per quanto sei riuscito a fare?
“Si. Vivo la mia vita in modo pieno e sono contento per tutto ciò che sono riuscito a realizzare. In fondo non è altro che la realizzazione di un grande sogno. Un giorno un bambino mi chiese se avessi desiderio di tornare alla mia vita precedente…beh io direi che a me non manca nulla. Sicuramente poter camminare renderebbe tutto più comodo, ma mi sono completamente adattato alle due ruote, anzi forse se non fossi stato costretto a stare sulla carrozzina tutto questo potrebbe non essere stato mai realizzato”.