Solidal per la ricerca: quando lo studio illumina la medicina

La fondazione Solidal Onlus sperimenta lo studio e la ricerca quotidianamente per scoprire come curare nuove malattia. Tra le varie esigenze sociali c'è la volontà dei donatori che non si è fermata neanche durante il periodo del Covid

Lo sviluppo civile, culturale, sociale, ambientale, turistico ed economico nel territorio della provincia di Alessandria e delle province limitrofe anche non appartenenti alla Regione Piemonte, è l’obiettivo della Fondazione SOLIDAL ONLUS che senza scopo di lucro persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale.

Interris.it ne ha parlato con Marinella Bertolotti, membro del Comitato Solidal per la Ricerca in qualità di Biologa responsabile del Clinical Trial Center dell’Azienda Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria.

Solidal si presenta come un intermediario tra le esigenze sociali del territorio e la volontà dei donatori. É un partner capace di raccogliere risorse, tramite le donazioni ricevute dai benefattori e di restituirle al territorio, mettendo a disposizione dei donatori la propria professionalità, nella consapevolezza che donare è un’attività che presuppone delle competenze che vanno al di là della sola buona volontà.

Solidal promuove la cultura del dono. Quanto è importante donare in questo periodo?
“Durante l’emergenza legata alla pandemia COVID-19 è stata dimostrata una grande solidarietà da parte dei cittadini alla Fondazione Solidal Onlus e all’Azienda Ospedaliera di Alessandria: è stato possibile raccogliere oltre 1 milione di euro che è stato destinato agli ospedali del territorio, quindi ai presidi dell’Azienda Ospedaliera ma anche all’ASL AL e alle Croci che supportano l’attività del 118. Grazie alle donazioni sono stati acquistati dispositivi di protezione per gli operatori sanitari, necessari per garantire l’adeguata assistenza ai pazienti colpiti da SARS-CoV-2 e specifici macchinari come caschi C-PAP e ventilatori. Donare in questo momento in cui i contagi tornano a salire significa riconoscere il costante impegno con cui il personale che opera in strutture sanitarie cura la nostra comunità”.

Federica Grosso, Responsabile della Struttura Mesotelioma AO AL

Qual è la mission principale di “Solidal per la ricerca”?
“Solidal per la Ricerca nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Solidal Onlus e l’Azienda Ospedaliera di Alessandria per supportare la ricerca scientifica nella convinzione che “chi ricerca cura. Solidal per la Ricerca opera con l’obiettivo di dare vita a una preziosa sinergia tra le realtà territoriali, le iniziative e i progetti che sostiene discendono dalle linee di ricerca dell’Azienda Ospedaliera e dagli ambiti di ricerca specifici della nostra realtà, nella convinzione che lo sviluppo della conoscenza sia un valore fondamentale per lo sviluppo dell’intero territorio”.

Quali sono le emergenze sociali più presenti sul territorio?
“Le tematiche che contraddistinguono il nostro territorio in ambito di ricerca sono il mesotelioma maligno e le patologie ambientali, tematica finora mai affrontata da un ente pubblico in maniera strutturata, per la quale l’Azienda Ospedaliera e l’ASL AL stanno realizzando un percorso di cambiamento importante affiancando la ricerca all’attività di assistenza al fine di diventare “Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico” (IRCCS)”.

Oggi la ricerca è un tassello importante per la cura di tante malattie, quali sono gli ultimi sviluppi fatti dalla vostra fondazione?
“Il gruppo di ricerca che lavora con la dottoressa Federica Grosso attraverso uno studio multicentrico che coinvolge IRCCS italiani sta facendo una “fotografia biologica” delle 3 tipologie di mesotelioma e ha individuato su un piccolo numero di campioni caratterizzati da sopravvivenza diversa, differenze a livello del microambiente cellulare”.

“Per quanto riguarda l’epidemiologia clinica stiamo attivando ricerche su patologie diverse dal mesotelioma che sulla base della letteratura scientifica potrebbero essere legate all’esposizione all’amianto, studi sui pazienti COVID ricoverati in Azienda su specifici inquinanti ambientali. Inoltre la ricerca infermieristica è fondamentale per realizzare una maggior integrazione tra ricerca e pratica clinica: sono quindi in corso progetti per monitorare i processi assistenziali, atti a migliorare la qualità di vita dei pazienti anche con l’ausilio di metodi innovativi quali la telemedicina”.  

 

Ci sono state particolari “scoperte” anche relative al Covid?
“L’ultima pubblicazione scientifica ha riguardato uno studio multidisciplinare nel quale sono stati esaminati i casi di tromboembolismo polmonare in pazienti ricoverati presso la Terapia Intensiva dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria: è stata registrata un’alta prevalenza di eventi tromboembolici nei primi 62 pazienti ricoverati durante la prima ondata di Covid-19. Tra i 62 pazienti trattati 11 sono state le diagnosi di embolia polmonare – ostruzione di una o più arterie polmonari – e 1 diagnosi di trombosi venosa profonda”. 

“La valutazione epidemiologica delle caratteristiche cliniche e fattori prognostici dei pazienti COVID-19 di età ≤ 65 anni ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera di Alessandria ha evidenziato che circa il 50% dei pazienti con età ≤ 65 anni mostra caratteristiche di una malattia severa o critica. I pazienti con età ≥ 50 anni, una conta piastrinica bassa e una PCR elevata hanno una probabilità maggiore di sviluppare una malattia severa o critica”.

“Utilizzando il database istituito presso l’Azienda Ospedaliera per la raccolta dati dei pazienti affetti da COVID-19, è stato possibile valutare l’impiego della TC ad alta risoluzione nel rilievo precoce di segni di fibrosi polmonare, in pazienti con polmonite interstiziale conseguente ad infezione da SARS-CoV2 e l’impatto sul decorso a lungo termine di tale patologia e sulla qualità di vita dei pazienti. I risultati di questo studio preliminare hanno evidenziato come l’evoluzione a breve termine della polmonite interstiziale da SARS-CoV2 possa determinare segni radiografici suggestivi per lo sviluppo di fibrosi polmonare. È necessario un campione più ampio di pazienti a conferma di tale dato e il monitoraggio di tali segni nel tempo, associato a prove di funzionalità respiratoria, per verificare la reversibilità o meno della fibrosi e pertanto l’impatto della malattia sulla qualità di vita dei pazienti”.

Quali sono i prossimi progetti?
“Solidal per la Ricerca sta avviando una campagna a sostegno di un progetto di informatizzazione delle Linee Guida sul Melanoma, tumore cutaneo che rappresenta circa il 5% di tutti i tumori che colpiscono la pelle: l’obiettivo è garantire il corretto trattamento inziale delle lesioni sospette ed il tempestivo invio ai centri di riferimento per l’avvio della terapia”.

“Chi è interessato all’argomento a breve potrà quindi scaricare dal sito della Fondazione Solidal con una piccola offerta un ebook dedicato ai tumori cutanei in cui troverà, oltre alla spiegazione generale della patologia, dei sintomi e delle cause, anche le indicazioni per svolgere correttamente una autovalutazione dei nei”.

“Inoltre, rimanendo più strettamente legati all’emergenza sociale sul territorio legata al Mesotelioma, Solidal per la Ricerca è in procinto di aprire una campagna di raccolta fondi su GoFundMe dedicata al sostegno di uno specifico dottorato di ricerca: “Adotta un ricercatore”.