Unicef: “Passaggi sicuri per i bambini rifugiati”

Qualsiasi nuova politica dell’Ue sulle migrazioni deve considerare la necessità cruciale di concedere passaggi sicuri e percorsi regolari per i bambini rifugiati e migranti e le loro famiglie, nonché un tempestivo accesso a procedimenti di asilo e di reinsediamento e ai servizi di ricongiungimento familiare”. Lo ha chiesto il direttore regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale e coordinatrice speciale per la risposta alla crisi dei rifugiati e dei migranti in Europa, Afshan Khan al Consiglio europeo.

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia ha esortato i leader europei a “dare priorità alla protezione dei bambini, indipendentemente dallo status di immigrazione dei loro genitori”, auspicando “procedure di asilo accelerate” che “potrebbero giovare ai minorenni” e che “siano operativi sistemi du assistenza legale, meccanismi di ricorso e altre salvaguardie”.

“Anche i servizi sanitari di istruzione e di protezione – ha aggiunto Khan – dovrebbero essere pienamente accessibili. Nessun bambino dovrebbe mai essere messo in stato di detenzione a causa del suo status di migrante. La detenzione, anche di breve durata, può avere effetti devastanti sulla salute mentale, sul benessere e sullo sviluppo del bambino”. In merito, l'Unicef indica anche le alternative alla detenzione: “l’affidamento, le sistemazioni per le famiglie a livello comunitario e una vita indipendente supervisionata”. “Gli Stati membri hanno l’obbligo di tutelare i diritti di tutti i minorenni ai sensi della Convenzione sui diritti dell’infanzia”, ha concluso Afshan Khan.