Una legge a tutela della vita nascente

Storica misura che riconosce la dignità del nascituro in Indiana, negli Stati Uniti. Domenica scorsa, 25 marzo, il governatore repubblicano, Eric Holcomb, ha firmato una legge che permette ai pubblici ministeri di riconoscere il feto come seconda vittima nei casi di omicidio delle loro madri. Lo riferisce LifeSiteNews.

D'ora in poi, dunque, in sede processuale sarà possibile accusare di omicidio volontario o colposo chi uccide una donna in dolce attesa. La legge si applica ai nascituri “in qualsiasi fase dello sviluppo” e non richiede che l'autore del reato sapesse prima dell'uccisione che la vittima fosse incinta. La pena aggiuntiva a quella dell'omicidio va dai sei ai vent'anni di detenzione.

Un'altra misura del Governo dell'Indiana prevede ispezioni annuali delle strutture che praticano l'aborto, vigiliando affinché le autorizzazioni siano in regola. Nello stesso testo si prevede di implementare la possibilità del parto in anonimato, come deterrente all'interruzione di gravidanza volontaria. Entrambe le leggi entreranno in vigore il prossimo 1 luglio. Holcomb è governatore dell'Indiana dal 2016, succeduto a Mike Pence diventato vice-presidente degli Stati Uniti. Di quest'ultimo ha raccolto il testimone come esponente pro-vita. Nell'aprile 2017 ha firmato una legge che rafforza i requisiti di consenso genitoriale per le minorenni che richiedono di poter abortire.