“Una celebrazione ipocrita, ecco perché…”

La Giornata Mondiale di Prevenzione al Suicidio “è una celebrazione ipocrita – secondo Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus – in una società dove si celebra e si promuove il suicidio assistito e l’eutanasia attraverso il biotestamento, o Dat, o disposizioni anticipate di trattamento che dir si voglia”.

“La legalizzazione dell’eutanasia – sotto forma di suicidio assistito tramite biotestamento – comporta un incremento preoccupante dei suicidi in genere”, aggiunge Brandi. “Basterebbe il buon senso per capirlo, ma la cosa è anche suffragata, per esempio, dai dati raccolti in Oregon, dove il suicidio assistito è stato legalizzato alla fine del 1997: nel 2007, il tasso dei suicidi ‘ordinari’ era del 35% superiore alla media nazionale; nel 2014 la percentuale di suicidi in Oregon era del 43.1% superiore al resto degli Stati Uniti”.

L'associazione ProVita Onlus ricorda che il suicidio è contagioso (cd. “effetto Werther”) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato delle linee guida per i media che riportano notizie di suicidi, proprio per prevenire l’effetto Werther: non devono descrivere nel dettaglio il metodo del suicidio, non devono usare titoli o immagini drammatiche e non devono “sensazionalizzare” la morte. “Pensiamo al battage mediatico che ha avuto la morte del povero DJ Fabo: ne hanno fatto un vero e proprio spettacolo, esattamente l’opposto rispetto alle raccomandazioni dell’Oms”, prosegue Brandi. E il presidente di ProVita Onlus infine si chiede: “Dai dati Istat risulta che tra il 1995 e il 2015 il numero di suicidi in Italia è andato diminuendo: manterremo questo trend positivo ora che con la legge sulle Dat è stata legalizzata l’eutanasia?”.