Si riduce l'abbandono scolastico

L'abbandono scolastico diminuisce in Italia. Nelle persone tra 18 e 24 anni senza titolo secondario superiore si registra un calo dal 20% nel 2007 al 13,8% nel 2016, superando l'obiettivo nazionale di riduzione al 16% nel 2020. Diminuisce anche il differenziale con l'Unione europea, da circa 5 a 3,1 punti percentuali. Resta però alto il numero di abbandoni tra gli immigrati, che si attesta al 30%, il valore più elevato nell'Ue dopo la Spagna.

Lo si apprende dall'ultimo rapporto Istat sulla conoscenza. In Italia – rende noto l'istituo di statistica – si è passati dal 42 al 57 per mille tra il 2010 e il 2016 di persone che hanno conseguito un titolo terziario. Ciò, secondo il rapporto, compendia tassi di transizione dalle scuole superiori ancora contenuti, l'avvio molto recente dei corsi di istruzione tecnica superiore (ITS), tassi di successo inferiori alla media (benché in aumento) e una diffusione relativamente minore dell'istruzione universitaria in età adulta.

Come riporta Il Redattore Sociale, i livelli d'istruzione degli italiani restano, tuttavia, inferiori del 16,8% rispetto all'Ue. Nel 2016, la quota di persone tra i 25 e i 64 anni con almeno un titolo di studio secondario superiore ha raggiunto il 60,1%. Nonostante un aumento di 8 punti rispetto al 2007, la quota resta inferiore di 16,8 punti percentuali rispetto alla media europea

Il ritardo italiano nell'istruzione è in larga misura, ma non esclusivamente, dovuto alla scarsa istruzione delle persone più anziane (tra le persone di 25-34 anni il differenziale è di 9,5 punti). I livelli di istruzione della popolazione adulta sono molto variabili sul territorio: in Sicilia e Puglia meno della metà dei residenti possiede almeno un diploma secondario superiore e solo il 13% un titolo terziario mentre nel Lazio, anche grazie alla maggior offerta di lavoro qualificato, queste percentuali salgono a 70 e 23%.