Rohingya, nei campi di Cox's Bazar rischio crisi sanitaria altissimo

Con l'avvicinarsi della stagione dei monsoni, nei campi di Cox's Bazar, in Bangladesh, che ospitano i rifugiati Rohingya, il rischio di una nuova e devastante crisi sanitaria è altissimo. La denuncia è stata fatta da Save The Children in occasione del lancio di un Piano congiunto di risposta alla crisi con il quale le Nazioni Unite e alcune ong internazionali chiedono risorse per far fronte ai bisogni dei rifugiati Rohingya e della comunità bengalese ospitante. 

Epidemie di morbillo e sovraffollamento estremo

L'ong che si occupa dei diritti e della salute dei bambini, ha sottolineato che nei campi si sono già verificate epidemie di morbillo e difterite, e la malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni ha raggiunto livelli allarmanti. Questo è dovuto anche al sovraffollamento estremo. Inoltre, con l'arrivo delle piogge monsoniche si teme che “un quarto delle toilette e la metà dei pozzi all'interno dei campi” possano essere danneggiati. Myryam Burger, specialista della salute di Save The Children a Cox's Bazar, ha dichiarato di aspettarsi  una nuova “emergenza sanitaria”. La Burger, inoltre, ha aggiunto che sulla base degli attuali livelli di malnutrizione “qualsiasi epidemia porterebbe via rapidamente la vita di migliaia di bambini malnutriti“. 

Il Piano congiunto

Secono quanto riferito dalla referente dell'ong, il Piano include fondi per ampliare i lavori di preparazione al monsone, per assicurare la distribuzione di cibo ai rifugiati, offrire un migliore accesso ai servizi sanitari e rafforzare i rifugi. “E' cruciale che i donatori finanzino completamente il Piano, specie con la stagione delle piogge dietro l'angolo – ha affermato la Burgere – Diversi Paesi hanno già donato con generosità, ma la portata dei bisogni è talmente ampia da richiederre questo impegno ancora una volta”.