Prove di dialogo al Festival Francescano

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el fondamentale saggio “Il dialogo tra le culture. Metodo e protagonisti” (Marsilio), il filosofo Fred Dallmayr contrappone un’altra via alle teorie di Huntington sullo scontro di civiltà. Lo ha fatto subito, fin dal momento più difficile, quel 2001 che le Nazioni Unite avevano destinato al dialogo tra le culture e che il terrorismo islamista, con l'attacco alle Torri di Manhattan, aveva supremamente beffato. Ma il filosofo non presenta solo un motivato rifiuto del conflitto, perché del dialogo discute il significato, le premesse e le implicazioni che lo rendono autentico, possibile, utile. E dal metodo passa alle voci esemplari che indicano le chiavi teoriche o politiche di un nuovo percorso necessario a un mondo attraversato da tensioni nei confronti dell'Altro e del Diverso. Una conversazione ideale tra protagonisti del pensiero filosofico come Gadamer, Heidegger, Taylor, Habermas, Hannah Arendt, Gandhi. E ancora: con il musulmano iraniano liberal Abdolkarim Soroush e il multietnico Raimon Panikkar. Al dialogo il Festival Francescano di Bologna offre una casa e un palco.

100 eventi in 3 giorni

“Il dialogo come strumento di incontro tra musulmani e cristiani, scienza ed etica, giovani e adulti, uomini e donne: posizioni distanti tra loro si confrontano all'XI Festival Francescano, a Bologna dal 27 al 29 settembre  – riferisce l’Adnkronos -. Qui, tra dibattiti, spettacoli, concerti e 'libri viventi',  intervengono Romano Prodi e il gesuita Antonio Spadaro sui rapporti tra Occidente e Cina; il francescano Paolo Benanti e il matematico Giuseppe O. Longo su tecnologia ed etica; l'ex brigatista Adriana Faranda e Agnese Moro sulla “giustizia riparativa”; il teologo cristiano Brunetto Salvarani e il musulmano Adnane Mokrani sul rapporto tra le religioni”. Ci saranno anche il giornalista Mario Calabresi, il filologo Ivano Dionigi, il domenicano Timothy Radcliffe, il cantautore Simone Cristicchi. Un faccia a faccia tra generazioni, culture, generi, discipline: oltre 100 eventi in tre giorni, tutti gratuiti  Per rendere nuovamente possibile l'incontro fra persone, occorre usare parole che siano cariche di senso e gravi di responsabilità. “Attraverso parole” è il messaggio dell'undicesima edizione del Festival Francescano.

Sulle orme del Poverello

“La manifestazione organizzata dal Movimento francescano dell'Emilia-Romagna, alla quale partecipano tutte le famiglie francescane d'Italia, prende spunto dalla visita che Francesco d'Assisi fece 800 anni fa al sultano d'Egitto al-Malik al-Kamil – sottolinea l’Adnkronos -. Un fatto storico, questo, ampiamente dibattuto ma con uno straordinario significato profetico: parlare la lingua dell'altro è la chiave dell'incontro. Durante l'evento bolognese, capace di far incontrare ogni anno migliaia di persone, non si affronterà la questione del dialogo da un punto di vista teorico; un approccio, questo, che troppo spesso conduce a “un altruismo a basso prezzo”. Al contrario, si cercherà di mettere in atto vere e proprie prove di dialogo, su argomenti che interessano tutti. Non solo, dunque, dialogo tra le religioni, bensì confronto tra generazioni, culture, generi, discipline”.

Giustizia riparativa

Tra i dibattiti previsti, c'è quello sul lavoro con l'economista Stefano Zamagni; sulle povertà, che vede protagonisti la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati Carlotta Sami e Marcello Longhi, Presidente di Opera San Francesco per i Poveri; sui rapporti tra Occidente e Cina con l'economista Romano Prodi e il gesuita Antonio Spadaro; su tecnologia ed etica, con il francescano Paolo Benanti e il matematico Giuseppe O. Longo. “Due teologi, uno cristiano (Brunetto Salvarani) e uno musulmano (Adnane Mokrani), si confronteranno sul rapporto tra le religioni- evidenzia l’Adnkronos-. Così come faranno il direttore della rivista “Islamochristiana” don Valentino Cottini e l'Imam Kamel Layachi. Alla presenza dell'Arcivescovo di Bologna Mons. Matteo Maria Zuppi, l'ex brigatista Adriana Faranda e la figlia di Aldo Moro, Agnese, parleranno del percorso di “giustizia riparativa” che le vede coinvolte. Tra gli altri ospiti in programma: l'antropologo Marco Aime, lo scrittore Eraldo Affinati, il sociologo Stefano Allievi, lo psicoanalista Luigi Ballerini, il chimico Vincenzo Balzani, lo storico della Chiesa Giuseppe Buffon, il giornalista Mario Calabresi, il presidente del Forum delle associazioni familiari Gigi De Palo, il filologo Ivano Dionigi, il pedagogista Johnny Dotti, il critico d'arte Rosa Giorgi, il domenicano Timothy Radcliffe”.

Il paradigma dell’ospitalità

Per la sezione “fatti di dialogo”, saranno messe in luce le esperienze della fotoreporter in zone d'emergenza Annalisa Vandelli, del francescano Stefano Luca che porta il teatro sociale in ospedali, carceri, comunità e tra i bambini di strada in Italia e all'estero, di Franco Vaccari, fondatore di “Rondine Cittadella della pace” e di fra Alberto Pari, responsabile del Progetto Amen della Custodia di Terra Santa: un'iniziativa che unisce cristiani, ebrei e musulmani nella condivisione del dialogo con Dio. “Tante le attività in piazza Maggiore a Bologna. Una novità su tutte: la tenda dell'incontro che, come quella biblica di Abramo, rappresenterà il “paradigma dell'ospitalità”- sottolinea l’Adnkronos-. Tra i grandi ritorni, invece, si terrà la biblioteca vivente, attraverso la quale possono essere presi in prestito “libri in carne e ossa” che hanno tanto da raccontare per superare i pregiudizi”. Più di cento eventi, tutti gratuiti, tra laboratori, attività per i bambini, momenti dedicati alla spiritualità e spettacoli. Tra questi ultimi, Simone Cristicchi si esibirà con l'Orchestra Collegium Musicum Almae Matris nel tour “Abbi cura di me”. Festival Francescano è organizzato in collaborazione con Comune e Chiesa di Bologna, patrocinato dalla Città metropolitana di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna.