Nobel per la Pace: proposta Greta Thunberg

Non è passata inosservata Greta Thunberg, né lei né la sua battaglia per la salute del nostro Pianeta. Il clima è al centro di tutto, dell'equilibrio degli ecosistemi, della vita stessa sulla Terra. E della sua difesa, la giovanissima attivista svedese ne ha fatto parte integrante delle sue giornate, spese a dare lezioni semplice ma fondamentali ai potenti del mondo, richiamandoli all'urgenza che l'emergenza climatica richiede. E' per questo, ma anche per il suo impegno nel trascinare con sè i giovani di tutto il mondo, coetanei e non, che da tre parlamentari norvegesi è arrivata la proposta: a Greta il Premio Nobel per la Pace. Come spiegato dal politico scandinavo Freddy Andre Oevstegaard, “abbiamo nominato Greta perché la minaccia del clima potrebbe essere una delle cause più importanti di guerre e conflitti”.

Un impegno costante

Ogni venerdì, da quasi un anno, Greta protesta davanti al Parlamento di Stoccolma. Ha iniziato dopo l'eccezionale ondata di calore che, in estate, ha investito la Svezia provocando una serie di incendi e palesando, per l'ennesima volta, gli effetti di uno stravolgimento climatico che sta interessando in modo più o meno incisivo quasi tutte le aree del mondo. Sulla scia della protesta sistematica della 16enne svedese, per la giornata di domani è stata organizzata una mobilitazione internazionale da parte degli studenti, un cosiddetto “sciopero” durante il quale in 1300 località del mondo milioni di ragazzi scenderanno nelle strade per lanciare l'ennesimo allarme contro il surriscaldamento climatico. Argomento dibattuto, forse fin troppo rispetto ai provvedimenti messi in atto per contrastarlo. Quello di Greta è un attivismo che, in qualche modo, serve a scuotere le coscienze giovanili con la speranza che il messaggio venga recepito pienamente anche dagli adulti, come ripete spesso.

La giovanissima svedese si dice “onorata” di essere stata accostata al prestigioso riconoscimento ma, al di là delle singole onorificenze, ciò che conta davvero è che la battaglia per il clima divenga parte della quotidianità, che vada a coinvolgerci tutti. La 16enne ne ha parlato alla Cop24 di Katowice, in Polonia, poi ha invitato gli studenti a non andare un giorno a scuola per dirlo a tutto il mondo che il clima va preservato. Domani sarà una risposta a quell'appello ma anche l'ennesimo richiamo a non temporeggiare.