NIGERIA, APPELLO DI UNICEF E MSF: “A RISCHIO DI MORTE 75.000 BAMBINI”

Sono almeno 75.000 i bambini che rischiano di morire di fame, in Nigeria, a causa della situazione provocata dai miliziani islamici di Boko Haram se i donatori internazionali non risponderanno all’appello dell’Unicef. Secondo l’organo delle Nazioni Unite, la gravità della malnutrizione e l’alto numero dei bambini coinvolti fanno della crisi umanitaria, in atto nel nord-est del Paese, la peggiore del mondo. Arjan de Wagt, capo del settore dell’Unicef che in Nigeria si occupa di nutrizione, ha riferito che le morti per fame “sono già cominciate ma i donatori non rispondono”. Molti bambini muoiono anche per gli effetti collaterali della malnutrizione, come diarrea e infezioni respiratorie. “Per fermare la catastrofe umanitaria servono 115 milioni di dollari e finora – fa sapere l’Unicef – ne sono stati raccolti solo 24”.

Anche Medici Senza Frontiere (Msf) alza la voce: “L’emergenza umanitaria nel nord-est della Nigeria sta raggiungendo livelli catastrofici, con tassi di malnutrizione acuta severa e di mortalità allarmanti”. Le condizioni di vita disperate nello Stato di Borno mostrano infatti l’impatto devastante del conflitto in corso tra Boko Haram e l’esercito nigeriano. In diverse località, i civili hanno cercato rifugio nelle città o nei campi controllati dai militari, e sono del tutto dipendenti dagli aiuti esterni che però non arrivano. “Nonostante l’emergenza nutrizionale sia stata dichiarata tre mesi fa, finora l’aiuto alla popolazione del Borno è stato un totale fallimento”, dichiara Hugues Robert, direttore della risposta all’emergenza di Msf.

In un campo con 80mila sfollati nella città di Ngal,a uno screening nutrizionale su oltre 2.000 bambini, al di sotto dei cinque anni, ha riscontrato che uno su 10 è affetto da malnutrizione acuta severa ed è in pericolo di vita. Le persone nel campo hanno riferito di aver ricevuto meno di mezzo litro di acqua al giorno per persona. Nella vicina Gambaru, le équipe di Msf hanno trovato più di un bambino su 7 affetto da malnutrizione acuta severa. 123 mila residenti della città mancano di generi alimentari di base e non hanno accesso alle cure mediche dopo che l’unica clinica della città è stata incendiata.

La situazione di Ngala e Gamburu corrisponde a quella di Bama, Banki e Gwoza dove Msf sta ora fornendo cibo e assistenza medica. A Maiduguri, dove non c’è la guerra, Msf ha registrato in alcune zone tassi di malnutrizione al pari di quelli osservati nelle zone di conflitto. Più della metà dei 2,5 milioni di persone che vivono nella capitale dello Stato sono sfollati da altre zone di Borno. Nel campo di Custom House, un bambino su 5 soffre di malnutrizione acuta severa. Il tasso di mortalità è cinque volte superiore alla soglia di emergenza.