Milioni di bambini rifugiati senza istruzione

Nel corso dell’ultimo anno accademico, oltre 3,5milioni di bambini rifugiati in tutto il mondo non hanno avuto la possibilità di andare a scuola. Eppure, per la sopravvivenza di un bambino rifugiato, la scuola non è meno importante di una tenda dove dormire, del cibo o delle cure mediche. Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza decisiva dell’istruzione per il futuro di milioni di bambini rifugiati e di garantire loro accesso ad un’istruzione di qualità, dal 14 al 28 gennaio l’Unhcr lancia la seconda edizione della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Mettiamocelo in Testa. Solo l’istruzione può salvare la vita e il futuro di un bambino rifugiato” che si potrà sostenere con un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45516.

Un bambino rifugiato su due non va a scuola

Come emerge dal rapporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) Left Behind, dei 3,5milioni di bambini che non hanno accesso all’istruzione, 1,5milioni non hanno frequentato la scuola primaria, mentre i restanti 2milioni la scuola secondaria. E se nel mondo oltre il 90% dei bambini frequenta la scuola primaria, per i bambini rifugiati la percentuale si abbassa a quota 61%, mentre nei Paesi a basso reddito si riduce ulteriormente fino ad arrivare al 50%. Un divario che diventa ancora più ampio quando i bambini crescono. Infatti, se in tutto il mondo l’istruzione superiore si attesta al 36%, per i ragazzi rifugiati la percentuale rimane drammaticamente ferma all'uno per cento.

Ogni bambino rifugiato ha diritto a un’istruzione di qualità – commenta Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa. L’Unhcr si impegna a difendere e promuovere questo diritto fondamentale in tutte le sedi possibili: presso i governi e la comunità internazionale ma anche con le imprese e le fondazioni e con i cittadini. Un bambino rifugiato ha già dovuto subire il trauma della violenza e della fuga forzata per sopravvivere, spesso ha perso anche i suoi genitori. Non possiamo e non dobbiamo permettere che debba rinunciare anche all’istruzione, perché la scuola è la principale, e in molti casi l’unica, risorsa che ciascun bambino ha per costruire per se’ e per la sua comunità di appartenenza un futuro dignitoso e di pace. Per queste ragioni – conclude Sami – chiediamo a tutti di sostenere la campagna: un sms o una chiamata da fisso al 45516 può avere un impatto determinante nella vita di un bambino rifugiato”.

L'importanza della scuola

Per l’Unhcr l’istruzione è parte integrante della risposta umanitaria alle più gravi emergenze internazionali. La scuola, infatti, è un luogo pacifico e sicuro, che mette al riparo i bambini dalla violenza e dal rischio di subire abusi, oltre a garantirgli una rassicurante routine che gli permette di socializzare e lenire il trauma della guerra. E poiché l’esilio di milioni di rifugiati può durare decenni, l’obiettivo dell’Unhcr è di poter assicurare ai bambini rifugiati un’istruzione di qualità per tutta la loro vita scolastica e per farlo ha bisogno del sostegno di tutti.

I fondi raccolti con la Campagna “Mettiamocelo in Testa. Solo l’istruzione può salvare la vita e il futuro di un bambino rifugiato” andranno a sostenere il progetto dell’Unhcr “Educate a Child”. Avviato nel 2012 in 12 paesi – Siria, Iran, Ciad, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenia, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan – questo progetto ha garantito, nei primi 5 anni, accesso all’istruzione a 1 milione di bambini rifugiati. Inoltre, dall’inizio del programma sono state costruite e ristrutturate 210 scuole in 12 paesi e sono state realizzate e ristrutturate 3.133 classi che hanno permesso a tanti bambini di andare a scuola senza dover affrontare il problema ricorrente del sovraffollamento.

In cinque anni, è stato garantito sostegno economico diretto a 76 mila bambini provenienti da famiglie vulnerabili. Solo nel corso del 2017, grazie al progetto Educate a Child, l’Unhcr ha reclutato 6.158 insegnanti e ne ha formati oltre 19 mila dall’inizio del programma. A tutti i bambini, dal 2012 l’Unhcr ha distribuito circa 2,4 milioni tra libri di testo e altri materiali didattici.

La campagna

Per garantire ai bambini rifugiati in 12 Paesi – Siria, Iran, Ciad, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenia, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan – l’istruzione, proteggerli dalla violenza e aiutarli a crescere e a superare il trauma della guerra e della fuga, dal 14 al 28 gennaio si può sostenere la Campagna dell’Unhcr inviando un sms o chiamando al numero solidale 45516. Parte dei fondi raccolti, inoltre, saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione nelle scuole italiane sui temi dell’asilo e delle condizioni di vita dei rifugiati.