Mattarella potrebbe non firmare la legge

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è l'ultima speranza per chi vuole fermare la legge sul Biotestamento. Una serie di esponenti della sanità e del mondo giuridico cattolici hanno inviato in Quirinale una lettera per chiedere al capo dello Stato di rimandare il testo alle Camere in quanto “incostituzionale”.

La missiva è firmata da Mauro Ronco, Presidente del Centro studi Livatino, Massimo Gandolfini, Presidente del Comitato Difendiamo i nostri Figli, Mons. Massimo Angelelli, Responsabile Ufficio Pastorale Sanitaria della CEI, Padre Virginio Bebber, Presidente dell’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, Filippo Boscia, Presidente dell’Associazione Italiana Medici Cattolici, Aldo Bova, Presidente del Nazionale Forum Associazioni Sanitarie Cattoliche, e Francesco Bellino, Presidente della Società Italiana Bioetica e Comitati Etici.

“Nella convinzione che tali norme configgono con più disposizioni della Costituzione italiana, nella lettera si sottolinea in particolare il pregiudizio che l’applicazione delle d.a.t. reca agli Istituti sanitari religiosi. Si richiama in proposito quanto affermato Il 12 giugno 2017, nel corso dell’audizione al Senato dei rappresentanti del Csl e del Cdnf, dalla relatrice del disegno di legge e presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, sen. Emilia De Biasi: a fronte delle preoccupazioni per l’assenza nel testo di una disciplina dell’obiezione di coscienza, ovvero di una esenzione delle strutture sanitarie di ispirazione religiosa, ella ha detto che le controversie sarebbero state risolte davanti alla Corte costituzionale. E comunque nell’ipotesi di conflitti la soluzione sarebbe stata togliere 'le convenzioni' agli enti ospedalieri d’ispirazione cattolica“.

Ed ancora: “La perdita dell’accreditamento avrebbe come effetto di impedire tout court l’operatività di realtà come la Fondazione Policlinico A.Gemelli, l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù, l’Ospedale Fatebenfratelli, l’Ospedale Cristo Re, il Campus Bio-Medico, l’Associazione la Nostra famiglia, la Fondazione Poliambulanza, la Fondazione Maugeri, la Casa di Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo, e le altre 100 strutture analoghe esistenti sul territorio nazionale. Una simile conclusione si pone in contrasto con l’articolo 7 della Carta, e con gli Accordi concordatari che quella norma recepisce”.