L’Onu salva oltre mille migranti nel Sahara

Da aprile ad oggi sono oltre mille i migranti messi in salvo dall’Onu nel Sahara. Si tratta di persone che attraversano il deserto, provenienti dal Niger e dirette verso la Libia. Molte di loro muoiono perché vengono abbandonate dai trafficanti. I resti dei corpi vengono rinvenuti dopo giorni dalle organizzazioni internazionali, dalle polizie locali oppure vengono travolti e spazzati via dalle tempeste di sabbia.

“Sono rimasto scioccato quando abbiamo trovato un grande gruppo di donne originarie della Nigeria e del Ghana che dormivano in un hangar vicino al confine tra i due Paesi, in attesa di trovare un passaggio verso nord”, ha raccontato Alberto Preato, uno dei responsabili dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim).

Allarme dell’Onu

Ieri l’Onu ha rilanciato questo dramma, chiedendo maggior sostegno da parte della comunità internazionale. I mezzi dell’organizzazione hanno percorso oltre 1400 chilometri lungo il confine per soccorrere i migranti che tentano di arrivare in Libia. Il salvataggio “è stato un miracolo” racconta un sopravvissuto. Che aggiunge: “Avrei dovuto ascoltare chi mi diceva di non provarci, non avrei mai dovuto affrontare questa strada”.

120mila migranti nel 2016

Il viaggio dura mediamente dai due ai tre giorni e costa diverse migliaia di euro. Circa 120mila le persone che nel 2016 hanno hanno attraversato l’arida regione di Agadez, nel nord del paese, per raggiungere il Mediterraneo centrale. Attualmente circa settemila migranti nigerini si trovano in modo irregolare in Algeria, circa la metà sono donne e bambini.

L’Algeria è un luogo di transito, prima di approdare in Libia. La tappa iniziale nel Paese un tempo governato da Gheddafi è Sebha, al sud, dove sono stati accertati numerosi casi di violenza e abusi, nonché di schiavismo.

Un miliardo di euro contro i trafficanti

Il viaggio nel deserto avviene a bordo di pick up, che in alcuni casi vengono caricati a bordo anche di trenta persone. Le autorità del Niger hanno difficoltà a intercettarli, visto che il più delle volte i trafficanti compiono un viaggio senza soste verso nord. Per questo il Niger ha fatto sapere che servirebbero almeno un miliardo di euro per mettere a punto un piano contro questo traffico.