L'impegno della ong italiana nei centri migranti

Si è concluso in Libia il progetto della ong Emergenza Sorrisi intitolato “Assistenza sanitaria ai migranti e alla popolazione libica” realizzato insieme alla National Center of Disease Control del Ministero della Sanità libica. L’iniziativa, finanziata dalla Cooperazione Italiana, è incentrata sul servizio di assistenza sanitaria multi specialistica per la popolazione dei centri per migranti e rifugiati di Tripoli. L’intervento mirava a migliorare le condizioni igienico-sanitarie, psicosociali e nutrizionali della popolazione dei tre centri migranti e della popolazione libica residente nelle aree vicine. Le azioni proposte miravano da un lato a rafforzare la presenza sanitaria e psicologica nei tre centri migranti e dall’altra a rafforzare la capacità operativa del personale sanitario in loco.

L'ambasciatore d'Italia a Tripoli ha espresso apprezzamento per l'eccellente lavoro svolto da Emergenza Sorrisi, commentando: “Il miglioramento delle condizioni umanitarie dei migranti nei centri gestiti dal governo libico è una componente centrale del modello italiano a sostegno degli sforzi libici per contrastare il traffico di esseri umani e meglio rispondere all'emergenza migratoria. Siamo l'unico Paese a dare risposte concrete ai bisogni dei migranti in Libia e delle comunità che li ospitano, e abbiamo scelto di farlo con le ong italiane in considerazione della loro efficacia e competenza”. “Grazie al finanziamento del governo italiano, Emergenza Sorrisi ha voluto portare la propria esperienza e capacità di formazione professionale favorendo percorsi di crescita come già avviene negli altri Paesi dove opera. Proprio perchè sappiamo quanto la Libia sia attualmente un contesto difficile e sicuramente spinoso abbiamo sentito il dovere morale e professionale di aiutare questi nostri vicini che patiscono da anni un autentico 'calvario'“, sottolinea Fabio Massimo Abenavoli, presidente di Emergenza Sorrisi, stilando un bilancio positivo dell'iniziativa umanitaria appena conclusa.