Licenziata perché incinta

“Essere in gravidanza oggi in Italia sembra essere diventato un reato o una colpa. Non occorre pietismo di fronte ad una donna che si trova in stato di gravidanza, ma piuttosto grande stima e rispetto”. Così Emma Ciccarelli e Maria Grazia Colombo, vicepresidenti nazionali del Forum delle associazioni familiari, commentano la notizia, pubblicata oggi sul Corriere della Sera, del licenziamento di una lavoratrice alla quale il datore di lavoro ha negato il rinnovo del contratto dopo la comunicazione della sua gravidanza. “Come donne – proseguono – ci sentiamo offese e umiliate, come vicepresidenti del Forum famiglie abbiamo cercato di creare una rete di amicizia tra donne che si occupano di associazionismo per sensibilizzare e affrontare i temi più urgenti legati alla natalità”. “Un Paese come il nostro – aggiunge Colombo – non può accettare discriminazioni così pesanti. Chiediamo a ciascuno, nel proprio ambito e per le proprie competenze, di svolgere fino in fondo il proprio compito di tutela e protezione di queste donne e madri”.

“Il Forum famiglie – continua – è da sempre sensibile e attento a questi temi, ma occorre fare presto. Tutti rilasciano dichiarazioni per la famiglia, per la natalità, contro le discriminazioni, ma poi accadono fatti come questo, circostanze che ci fanno toccare con mano che la questione è seria”. “Un figlio è sempre una risorsa, mai un peso o un problema – sottolinea la vicepresidente del Forum famiglie – è un investimento per la società e per il Paese. E uno Stato che non rispetta la sacralità della vita è uno Stato povero, culturalmente e umanamente”.

Le fa eco l’altra vicepresidente, Emma Ciccarelli: “Come tante altre donne, anch’io mi sono trovata a vivere in prima persona discriminazioni come questa. So che cosa comporti per una neo-mamma tutto questo: maggiori incertezze, nuove preoccupazioni, timori e dubbi sul futuro personale e del figlio in arrivo”. “Serve una risposta di sistema rispetto a questi problemi. Fare un figlio non è una solo un fatto privato. Parliamo di nuove generazioni che si donano al Paese in una fase storica caratterizzata, peraltro, da un’emergenza demografica senza precedenti. Sono convinta che episodi di questo tipo non debbano più accadere”, conclude Ciccarelli.