Le piogge devastano il Sud del Brasile

Forti piogge hanno colpito negli ultimi giorni la regione meridionale di Espírito Santo, uno Stato costiero del Brasile situato nella parte sudorientale del Paese la cui capitale è la città di Vitória. Secondo le informazioni della Protezione civile, ci sono 415 senzatetto o sfollati e sei morti confermati a seguito di inondazioni e frane dovute al maltempo. Le vittime risiedevano in due città di circa 15.000 abitanti, Iconha e Alfredo Chaves, situate nelle aree rurali. In questa città due anziani sono morti in casa sepolti dal fango di una frana. Durante le ultime 24 ore, solo ad Alfredo Chaves – per fare un esempio – sono caduti quasi 250mm di pioggia, l’equivalente delle precipitazioni previste per l’intero mese di gennaio. Ad Icoha le piogge hanno formato un fiume con strade allagate, automobili trascinate via dalla corrente e diverse zone rimaste isolate a causa del crollo dei ponti. Il sindaco di Iconha ha riferito al quotidiano locale A Gazeta che “quasi il 100% dei negozi” è stato distrutto dalle inondazioni. Intanto, continuano le ricerche per alcune persone che risultano disperse. 

La Chiesa in aiuto

La calamità ha innescato numerose iniziative di solidarietà nelle parrocchie della regione e in particolare nell’arcidiocesi di Vitória. Come scrive il Sir, sono stati istituiti diversi punti di raccolta delle donazioni ed è stato reso disponibile un conto bancario per ricevere risorse che aiuteranno le famiglie colpite nei comuni di Iconha, Vargem Alta, Anchieta e Rio Novo do Sul e Alfredo Chaves. L’arcidiocesi di Vitória ha rafforzato la richiesta di aiuto materiale e spirituale, oltre alla richiesta personale dell’arcivescovo, dom Dario Campos, di moltiplicare i punti di raccolta per le donazioni per le persone colpite dalle piogge. “La situazione è molto difficile e tutti gli aiuti saranno i benvenuti”, afferma una dichiarazione dell’arcidiocesi di Espírito Santo.

La diga

Inoltre, un pellegrinaggio (romería) per l’ecologia integrale è stato convocato dall’Arcidiocesi di Belo Horizonte (nello Stato brasiliano di Minas Gerais) a Brumadinho per il prossimo 25 gennaio, a un anno della tragedia mineraria causata dal crollo della diga della società Vale, nella miniera di “Corrego de Feião”. Nell’occasione, come è noto, la rottura della diga causò la fuoriuscita del bacino dei rifiuti tossici; l’ondata di fango ha ucciso 272 persone, alcune delle quali non sono state ancora trovate, e ha causato gravi danni socio-ambientali. Duro il commento di Greenpeace di fronte a quella catastrofe, che venne definita un “crimine ambientale”. “Questo disastro – aveva commentato Nino D'Avila, portavoce dell'organizzazione – dimostra disgraziatamente che lo Stato e le compagnie del settore minerario non hanno imparato la lezione”. “Questi – aveva aggiunto – non sono incidenti, sono crimini ambientali che devono essere investigati, puniti e riparati”.