L'appello di Ainmf: “Tutelare i diritti dei minori”

Continua a restare in fase di stallo la situazione della nave Sea Watch, ferma a poche miglia dalla costa siciliana, verso la quale aveva puntato per ripararsi dal maltempo imperversante su Malta. Dall'Italia era stato ribadito il “no” all'approdo di navi con migranti a bordo nei porti del Paese, con i rappresentanti del governo a invitare l'equipaggio dello scafo battente bandiera olandese a dirigere la prua verso altre destinazioni, parlando di disponibilità a fornire supporto medico e alimentare ma non a concedere lo sbarco. Stallo che ha provato almeno parzialmente a risolvere la Procura dei minori di Catania che, con una nota, aveva invitato l'esecutivo a far scendere dalla nave almeno gli 8 minori non accompagnati presenti a bordo, tutelati da particolari norme. Normative sulle quali si è espressa anche l'Associazione italiana dei Magistrati per i minorenni e la famiglia (Ainmf), appellandosi al governo affinché vengano rispettate “la legge e le regole vigenti in Italia, in osservanza degli obblighi internazionali, dell’attuazione delle direttive europee in materia di accoglienza, della disciplina specifica per la tutela e protezione delle persone straniere di età minore che si trovano in territorio italiano, in applicazione del principio di uguaglianza e di non discriminazione”.

I diritti

Nella nota diffusa dall'Ainmf, a firma del segretario generale Susanna Galli e della presidente Maria Francesca Pricoco, si fa riferimento ai diritti posti a tutela dei minori non accompagnati, dal divieto di respingimento ed espulsione, all'identificazione alla nomina di un tutore fino al diritto all'accoglienza secondo la normativa attuativa delle direttive 2033-2032/ 2013 dell'Unione europea: “L'Ainmf ricorda che per la condizione di vulnerabilità delle persone minorenni straniere l’applicazione della legge deve essere garantita senza ritardo nel momento di arrivo alla frontiera per non prolungarne la sofferenza e il trauma patito”. L'Associazione, inoltre, ribadisce inoltre che per i minori non accompagnati, come gli 8 a bordo della Sea Watch, “la dovuta immediata identificazione dei minori al fine di consentire alla Procura della Repubblica Minorile competente di richiedere al Tribunale per i minorenni i provvedimenti in tutela dei minori che si trovano in questa gravissima condizione”.

Appello all'accoglienza

In replica alle reticenze sull'accoglienza, l'Ainmf ha inoltre precisato che “l’intervento urgente di accoglienza e di protezione è questione diversa dall’individuazione del luogo stabile di permanenza dei migranti minorenni”, parlando di efficienza dei progetti di ricollocamento presso gli Stati Ue avvenuti in casi precedenti. Facendo appello all'applicazione dell'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, l'Ainmf “si impegna, per la tutela e accoglienza dei minori stranieri soli e in condizione di vulnerabilità, a proporre all’Association Internationale des Magistrats de la jeunesse et de la Famille un’azione congiunta di sensibilizzazione e di confronto nella speranza, quanto meno, di una attenuazione dei processi in atto di rifiuto e opposizione a soluzioni costruttive e di rispetto dei diritti dell’Umanità”. Una presa di posizione che si inserisce all'interno di quella che, come accaduto poche settimane fa, risulta ormai una questione comunitaria.