La Natività secondo il Poverello

Federico Giovannelli, che interpreta il Poverello d’Assisi nella rievocazione storica del primo presepe, ha incontrato Papa Francesco al Santuario francescano e a Vatican News racconta come nasce il “presepe vivente” che coinvolge e commuove grecciani e turisti per sei sere dal 24 dicembre al 6 gennaio: “La rappresentazione storica di Greccio è molto importante in quanto fa vedere ciò che realizzò qui San Francesco. Impersono ormai circa da otto anni la figura di San Francesco d’Assisi. È un onere ma anche un onore, perché devi cercare di riproporre il messaggio che San Francesco voleva trasmettere all’epoca, nel 1223. La rappresentazione è sempre realizzata da ragazzi e ragazze e adulti del nostro borgo, e il numero è abbastanza nutrito. Certo, sarebbe ancora meglio che tutta la popolazione lavorasse nel presepe vivente. Comunque, devo dire che la rievocazione storica è molto sentita qui a Greccio”. 

Il senso della rievocazione

Dal 26 dicembre al 6 gennaio, Assisi regala ai cittadini e ai visitatori l’iniziativa “Musei aperti”: tra percorsi underground e l’apertura straordinaria della Pinacoteca, gli istituti culturali della città ospiteranno visite guidate e laboratori ludici per i più piccoli. A ciò si aggiungono, distribuiti in varie location della città, concerti di musica natalizia come vera e propria esperienza emozionale per un “Natale in musica”. Sono ormai più di 50 anni che il presepe vivente viene rievocato e tutti gli anni c’è il pienone. “Viene moltissima gente, non solo dall’Italia ma anche dall’estero. La prima rappresentazione del presepe con le scene che abbiamo oggi, è avvenuta nel 1973- evidenzia Giovannelli-. Venne  idea di rappresentare proprio qui al santuario la rievocazione storica. In questi ultimi anni abbiamo, nelle sei rappresentazioni che vengono svolte nel periodo che va dal 24 dicembre fino al 6 gennaio, circa 2000-2500 persone a rappresentazione. Alla fine molta gente si avvicina e ci fa commuovere veramente, perché ci abbracciano, si commuovono. Cerchiamo di metterci tutto il cuore per poter trasmettere il significato del presepe. La gente è molto presa dalla nostra rappresentazione storica”.

Il Terzo Paradiso

Nello stesso periodo, a Santa Maria degli Angeli, Piazza Garibaldi si trasformerà in un piccolo regno di ghiaccio, grazie alla pista di pattinaggio su ghiaccio sintetico, con vista sul Palazzetto del Capitano del Perdono, illuminato da suggestive luci, evidenzia Adnkronos.  Il 24 dicembre arriverà Babbo Natale con tanti doni per i bambini, mentre il 6 gennaio sarà la Befana a calarsi con il parapendio dal Monte Subasio per portare giochi e dolcetti ai più piccini. Il 31 dicembre invece l’appuntamento è con il tradizionale 'Concerto di Capodanno': dalle ore 21 Dj set e tanta musica per una notte di san Silvestro indimenticabile. E il 3 gennaio al Teatro Lyrick di Assisi (Santa Maria degli Angeli) andrà in scena il “Gran concerto del nuovo anno”, a cura della Cappella musicale della Basilica papale di San Francesco, con la direzione di Padre Giuseppe Magrino. 

Tradizione e innovazione

Numerose essenze e circa 400 piante autoctone, illuminate con luci a basso impatto energetico e che saranno poi messe a dimora, daranno vita nel centro di Assisi a un bosco incantato ispirato al “Terzo Paradiso” dell'artista Michelangelo Pistoletto e concepito come una spettacolare opera collettiva, in un’atmosfera magica e accogliente che coniuga tradizione e innovazione, bellezza e sostenibilità ambientale. E' questa, riferisce Adnkronos, l’attrazione più suggestiva del ricco cartellone di “Natale ad Assisi”, che fino al 6 gennaio esalterà le tante anime della città-presepe per antonomasia fra presepi, eco alberi, musica itinerante e in filodiffusione, musei sempre aperti, mercatini, mostre, spettacoli, concerti e tante altre attività per grandi e bambini. “Assisi è la città di San Francesco, della pace e della speranza, una realtà in cui si fondono storia, spiritualità, fede e tradizione in un’atmosfera unica -dice il sindaco di Assisi Stefania Proietti all'Adnkronos–  In occasione di questo Natale, anche grazie alle tante iniziative a tema in programma, vogliamo lanciare anche un messaggio di sobrietà e attenzione all’ambiente, aspettando Papa Francesco, che sarà in città a marzo in un incontro con i giovani per un’economia e uno sviluppo più sostenibili”. Come da tradizione il programma di “Natale ad Assisi” omaggerà anche l’arte presepiale.

Parrocchie e associazioni

Nella città nota in tutto il mondo come “Città dei presepi”, in onore del primo presepe della storia realizzato nel 1223 da San Francesco, ogni angolo del centro cittadino è impreziosito da piccole e grandi natività realizzate da parrocchie, associazioni, studenti e cittadini di ogni età. Suggestivi presepi viventi vengono poi allestiti e rappresentati, durante il periodo delle festività, ad Armenzano, San Gregorio e Petrignano di Assisi, nelle date al ridosso del Natale e dell’Epifania. “In ogni angolo del centro storico sono stati allestite piccole e grandi natività -prosegue Proietti- mentre nelle frazioni, al ridosso del Natale, verranno messi in scena tre suggestivi e caratteristici presepi viventi. Per la gioia di famiglie, turisti e visitatori, il caratteristico “Trenino di Natale” girerà per le vie del centro storico, portando tutti alla scoperta dei monumenti e delle attrazioni della città (servizio gratuito dalle ore 10 alle 20). La “Casa di Babbo Natale”, allestita nel suggestivo Palazzo Monte Frumentario, resterà aperta ogni giorno per far entrare tutti nel mondo incantato degli elfi e dei balocchi

Il documentario

Domani, sabato 21 dicembre, su Rai1 alle 23:30, andrà in onda “Il Folle di Dio”, un documentario sulla vita di San Francesco, il santo di tutti gli italiani e di tutti i cristiani del mondo. Il documentario, girato in 4k, seguirà il percorso del santo facendo del viaggio un'occasione di crescita morale e spirituale. Angelo Mellone, nelle vesti di conduttore-narratore, sarà un “pellegrino”, un esploratore che, attraverso la vita di Francesco, mostrerà anche alcune bellezze naturalistiche e artistiche dell'Italia centrale (tra Umbria, Lazio e Toscana). Ogni luogo di pellegrinaggio rappresenta un ambito tematico particolarmente significativo per la vita del santo. Ad Assisi, città natale di Francesco ma anche meta di milioni di devoti, si racconterà il modo in cui si spogliò dei suoi beni.”Non rinnegò mai la sua famiglia – afferma all'Agi padre Enzo Fortunato del Sacro Convento di Assisi – Francesco voleva vivere pienamente la sua vocazione» e cominciò a vivere una vita di povertà insieme a un gruppo di compagni e amici, amici che nel giro di pochissimi anni costituiranno un Ordine con frati provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa”.  Il tema dell'amicizia e dell'Ordine dei Frati Minori porterà nella Valle Reatina, oggi chiamata, dopo il passaggio di Francesco e dei suoi, anche Valle Santa, dove Francesco ha compiuto due importanti azioni. In primis, ha realizzato il primo presepio della cristianità a Greccio. Il Vescovo di Rieti, Monsignor Domenico Pompili, parlando con il conduttore-pellegrino, afferma che il “Presepe ha fatto comprendere che andare a Greccio valesse come andare a Betlemme. Francesco, con quell'invenzione, ha voluto anche smobilitare il concetto di guerra santa”. Dettò, inoltre, ai suoi confratelli (a Fonte Colombo) le due Regole dell'Ordine dei Francescani (quella non bollata e quella bollata, ovvero accettata dal Papa). Regola che fu anche causa di molti dissidi all'interno dell'Ordine e motivo di grande turbamento interiore da parte di Francesco, puntualizza l'Agi

La Leggenda Maggiore 

I contrasti interni all'Ordine, e all'interiorità stessa di Francesco, portano a parlare di un conflitto più universale, quello che riguarda le due maggiori religioni monoteistiche, Cristianesimo e Islam, che negli anni in cui visse il santo era particolarmente aspro, viste le numerose crociate organizzate dalla Chiesa Cattolica in Terrasanta. Per parlare di questo tema, il pellegrino visiterà il suggestivo Santuario del Sacro Speco di Subiaco (nel Monastero Benedettino) in cui è conservato il solo affresco che ritrae San Francesco quando era ancora in vita. Prima di tornare ad Assisi – dove Francesco morirà nel 1226, “salutato da tutti, vista la sua già enorme fama, come un santo”, come dice Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi. Il documentario farà tappa nel santuario de La Verna (nella provincia di Arezzo), dove Francesco si era ritirato negli ultimi anni della sua vita, stremato nel corpo e nello spirito, e dove ricevette le stigmate. Per approfondire i temi che il pellegrino affronterà nel suo percorso, anche dialogando con alcuni frati incontrati nei santuari, ci si è avvalsi del contributo di alcuni tra i maggiori esperti della vita del santo: gli storici Franco Cardini, Chiara Frugoni e Chiara Mercuri; il filosofo Massimo Cacciari; lo psichiatra Armando Piccinni. Ospiti che hanno parlato dalle sale dello splendido Palazzo Barberini a Roma, la cui direttrice, Flaminia Gennari Santori, mette in risalto la ricchissima collezione di opere d'arte che il Palazzo conserva, “dalle croci lignee del XIII secolo, ai dipinti italiani ed europei del Settecento, vantando nomi come quelli di Raffaello, Caravaggio, Bernini“. A dettare, inoltre, le tappe della vita di Francesco, verranno letti, da Andrea Caterini, alcuni significativi brani dalla “Leggenda Maggiore” di Bonaventura da Bagnoreggio, la biografia ufficiale che per secoli ha costruito l'immaginario di Francesco, influenzando anche il ciclo di affreschi realizzati da Giotto nella Basilica superiore d'Assisi, dedicati alla vita del santo. Gli autori del documentario, prodotto interamente dalla Rai con telecamere 4k dotate di elevata tecnologia, sono Angelo Mellone, Giuseppe Bosin e Luca Mancini, con la collaborazione di Andrea Caterini, per la regia di Walter Romeo.