La Casa Bianca difende l'obiezione di coscienza

Gli Stati Uniti muovono un importante passo verso la libertà religiosa e l'obiezione di coscienza. Il Dipartimento della Salute, infatti, ha costituito una nuova divisione all'interno dell'ufficio sui diritti civili che si occuperà di garantire agli operatori sanitari la tutela del loro diritto a non agire contro la propria coscienza. Non ci sarà pertanto coercizione su questioni come aborto, eutanasia, libero esercizio della religione.

Una svolta

Si tratta di un cambio di passo significativo. Eric Hargan, segretario ad interim dell'ufficio in questione, ha detto che finora gli operatori sanitari sono stati “maltrattati” e costretti a compiere azioni contrarie ai propri convincimenti nonostante le leggi esistenti sulla libertà religiosa. “Il governo federale ha perseguitato gli ospedali religiosi, costringendoli a fornire servizi che violano le loro coscienze”, ha aggiunto. Lo stesso trattamento – ha proseguito – è stato riservato agli studenti di medicina.

“Con la creazione di questa nuova divisione, non è più necessario nascondere le proprie convinzioni morali per esporsi pubblicamente”, ha commentato il direttore dell'ufficio sui diritti civili, Roger Severino. Un punto controverso dell'Obamacare, la riforma sanitaria del precedente inquilino della Casa Bianca, che obbligava i datori di lavoro, eccetto le Chiese, alla copertura assicurativa totale per i sistemi di contraccezione usati dalle loro dipendenti, viene così affossato ulteriormente.

Sostegno dei gruppi pro-life

Plauso all'amministrazione Trump da parte della galassia “pro-life” statunitense. “Ringraziamo il presidente Trump per aver difeso con audacia l'obiezione di coscienza“, ha commentato in una nota Marjorie Jones Dannenfelser, presidente dell'organizzazione Susan B. Anthony List. “Questa amministrazione è consapevole che l'aborto è un atto brutale nei confronti dei bambini non nati e delle loro madri e afferma il diritto di tutti gli americani a non essere costretti a praticarlo”.

La Dannenfelser ha definito “positivo” questo cambio di registro della Casa Bianca rispetto al Governo Obama, che aveva opposto un “rifiuto ostinato” a “far rispettare le leggi federali che proibiscono la discriminazione nei confronti degli enti sanitari”. Sulla stessa lunghezza d'onda Kristan Hawkins, presidente Students for Life of America, il quale ha sottolineato che l'amministrazione Obama, nel tentativo di garantire la libertà di scelta, aveva in realtà imposto una coercizione su temi sensibili agli operatori sanitari.

Una scelta di coerenza

La scelta di creare questa divisione è in linea di coerenza con l'approvazione da parte del presidente Trump, nell'ottobre scorso, di una sorta di guida legale valida per tutti gli Stati la quale sancisce che il diritto alla libertà religiosa è un “diritto supremo” negli Stati Uniti. “Salvo ristretti casi – si afferma nel testo – nessun cittadino americano dovrebbe essere forzato a scegliere tra osservare la propria fede e rispettare la legge federale”.

La Marcia per la Vita

Oggi è prevista la Marcia per la Vita a Washington. Trump si rivolgerà ai partecipanti ed esprimerà loro il suo sostegno con un video in diretta. La segretaria della comunicazione della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, ha spiegato mercoledì scorso ai media: “Il presidente è impegnato a proteggere la vita dei non nati ed è entusiasta di far parte di questo evento storico“. Lo scorso anno il vice-presidente degli Stati Uniti, Mike Pence, partecipò fisicamente alla Marcia.