India: bambine liberate dalla prostituzione studiano per diventare avvocati

Bambine maltrattate e costrette a prostituirsi con 20 clienti al giorno, prive di diritti, senza voce e nessuno che si preoccupi per le loro condizioni di vita inumane. Questa è la dura realtà di oltre un milione di bimbe e ragazze vittime della prostituzione minorile in India, riportata dall’organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie. Un fenomeno che neanche le leggi punitive del Paese riescono a frenare.

Free a Girl

Dal mese di aprile 2014, la fondazione olandese Free a Girl si è proposta di intervenire contro questo inferno. Grazie alla School for Justice, 19 giovani sopravvissute agli abusi degli sfruttatori e dei loro clienti verranno istruite in modo da poter accedere all’università e studiare Diritto. Secondo la fondatrice del progetto, l’obiettivo non è solo di riscattare queste bambine dalle reti della prostituzione quanto trasformarle nelle migliori avvocatesse e pubblici ministeri del Paese, per eradicare l’impunità della quale godono gli sfruttatori in India.

Come insetti

“La società ci vede come qualcosa di alieno, quasi come un insetto che non ha diritto di vivere o far parte della società. La mia famiglia continua a non accettarmi” dichiara, in una testimonianza pervenuta a Fides, una delle ragazze riscattate che, insieme alle sue compagne, vive e studia nella School of Justice fino a quando non potrà accedere all’università grazie a una borsa di studio. Vista l’importanza del programma, è possibile che ne venga avviato uno anche in Brasile dove, secondo l’Unicef, ci sono 250 mila bambine costrette alla prostituzione. Fonte: Agenzia Fides.