“Incendi, è emergenza nazionale”

Uno ogni tre giorni”. Questa la scadenza degli incendi in aree per il deposito dei rifiuti che hanno vessato l'Italia nell'ultimo anno. Nell'ultimo anno ce ne sono stati 262. Lo spiega il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, in audizione in commissione Ecomafie, dove parla dei roghi di rifiuti definendo il fenomeno come “un rischio di emergenza nazionale”.

I dati del Ministero dell'Interno

“Negli ultimi anni – rileva Costa – sono stati numerosi gli incendi avvenuti presso gli impianti di gestione del mondo dei rifiuti”. “La frequenza degli incendi” di rifiuti, “soprattutto dagli ultimi mesi del 2017, è tale da rappresentare un rischio di emergenza nazionale – osserva Costa – in base ai dati del Ministero dell'Interno”, da giugno 2018 ad oggi, “sono stati 262” i roghi, con “una media di uno ogni tre giorni”, di questi “165 in aree” dedicate agli “impianti dei rifiuti, depositi e zone di stoccaggio, gli altri in zone di lavorazione”.

L'incendio al Tmb Salario

Impressionante l'incendio che nel dicembre scorso divampò presso l'impianto Tmb di via Salaria, a Roma. A seguito del rogo ci furono preoccupazioni legate all'inquinamento, in particolare alla diossina. Le rilevazioni dell'Arpa hanno certificato il giorno successivo che il rischio legato all'incendio del Tmb Salario si è concretizzato, anche se la diossina ha raggiunto il livello di 0,3 picogrammi per metro cubo a fronte del limite di 0,1 indicato dall’Oms. Un incremento lieve, soprattutto se paragonato a quello verificatosi nella zona di Pomezia e nel quadrante sud della Capitale nel maggio 2017, dopo l'incendio nella località industriale alla Eco X, società che si occupa di raccolta e smaltimento di rifiuti industriali e speciali. In quel caso le rilevazioni di Arpa Lazio indicavano una percentuale di concentrazione di diossine e furani di 77,5 picogrammi per metro cubo.