I bambini scomparsi della Nigeria

In Nigeria i bambini fanno paura. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, sono migliaia i minori arrestati dall'esercito nigeriano che sospetta un loro coinvolgimento tra le frange del gruppo islamista, Boko Haram. L'organizzazione internazionale Human Right Watch ha reso noto un rapporto di oltre 50 pagine, che denuncia le condizioni disumane di tanti bambini, stipati in celle anguste e lasciati in condizioni igieniche degradanti.

Detenuti in condizioni orribili

“I bambini sono detenuti in condizioni orribili da anni, con poche prove del loro coinvolgimento con i terroristi islamici e senza nemmeno essere portati in tribunale” ha dichiarato Jo Becker, presidente dell'organizzazione internazionale che si batte per i diritti dei più piccoli. Come specifica Becker, molti di loro hanno già subito attacchi da parte degli integralisti e vi si aggiunge il dramma di una sofferenza reiterata. Secondo le stime delle Nazioni Unite, fra gennaio 2013 e marzo 2019 sono stati rapiti almeno 3.600 bambini sospettati di essere coinvolti negli eserciti integralisti. Per questo, Human Rights Watch ha chiesto al governo di Abuja di firmare un protocollo Onu per assicurare il trasferimento dei bambini in strutture specializzate, dove le piccole vittime possano essere accudite e, in taluni casi, ricongiunte ai familiari. 

La piaga di Boko Haram

La Nigeria sta attraversando uno momenti più drammaticidella sua storia: in oltre 10 anni, negli scontri tra l'esercito governativo e le cellule facenti capo a Boko Haram sono morte oltre 27.000 persone, con oltre 2 milioni di sfollati. Eppure, secondo Becker, “trattenere migliaia di bambini non può essere la risposta”. Da parte sua, il governo nigeriano ha negato le detenzioni nelle strutture militari a Maidguri. Tuttavia, Human Rights Watch sottolinea come le forze di sicurezza spesso abusino del loro potere. Fa eco a tali dichiarazioni anche Amnesty International, che in un recente rapporto ha dichiarato come almeno 7.000 persone siano morte in centri di detenzione militare soltanto nel 2015

In trecento, un solo bagno

Sono tante le testimonianze dei bambini salvati dai centri. Tutti loro hanno confermato che venivano fatti dormire “in branco”, fino a 300 in una sola cella e condividendo un solo bagno. In taluni sono ancora impresse le immagini di corpi deceduti e lasciati inermi nella calca. Un portavoce della difesa nigeriana, Onyema Nwachukwu, ha affermato che i bambini arrestati tentavano di far esplodere gli esplosivi fornendo “un sostegno tacito agli insorti”, comprese informazioni sui movimenti delle truppe, sottolineando altresì che i bambini sono stati trattati come “vittime di guerra e non come sospetti”. Due visioni opposte di una realtà in cui, spesso, sono i bambini a pagare.