Honduras: due terzi dei bambini rischia la vita per andare a scuola

Solo un terzo dei bambini onduregni riesce ad avere accesso all’istruzione in modo sicuro poiché una media di un minore per famiglia ha la scuola nelle aree più violente dell’Honduras. L’allarme arriva dal Norvegian Refugee Council (Nrc) che ha recentemente pubblicato il rapporto “Per nascondere o fuggire? La situazione umanitaria in Honduras”. Il “Consiglio norvegese per i rifugiati” è un’organizzazione umanitaria indipendente nata per aiutare le persone costrette a fuggire dal proprio Paese, assicurando loro tutto il necessario per potersi spostare ovunque e ogni volta che ne abbiano bisogno.

La violenza generale che vive il Paese centroamericano – si legge nel report – obbliga le famiglie a scegliere se aiutare i propri figli a scappare in America, la maggior parte delle volte da soli, o se nasconderli in casa per paura che vengano reclutati dalle bande di narcos o uccisi in conflitti a fuoco. “Il mondo non può continuare a rimanere indifferente di fronte a bambini che vengono uccisi mentre si stanno recando a scuola – denuncia il direttore del Nrc in Honduras, Christian Visnes- né può rimanere in silenzio quando le bande criminali controllano i territori delle scuole seminando terrore”.

“Dobbiamo aumentare gli aiuti umanitari per quanti si sforzano di educare i bambini vittime di violenza. Questo deve essere fatto”, ha avvertito Visnes. “Lo Stato non riesce a proteggere le persone dalle bande criminali, le stesse che provocano sparizioni, minacce, rapimenti, violenze sessuali e omicidi tanto comuni nel paese; in un simile contesto, le famiglie sono costrette a nascondersi o fuggire”. Questa situazione è particolarmente difficile per i bambini, facili vittime della violenza, ha assicurato il direttore.

L’emigrazione è molto diffusa in Honduras: attualmente, almeno 174 mila persone sono state costrette a lasciare il Paese per problemi economici o sociali. L’Honduras è uno dei Paesi dove si registra il tasso più alto di omicidi nel mondo. Nella prima metà del 2016, sono stati assassinati 61 minori, tra 10 e 14 anni di età, ogni 100 mila abitanti. La cifra aumenta in maniera drastica tra i giovani nella fascia di età tra 15 e 19 anni, con 102,8 omicidi ogni 100 mila abitanti, secondo quanto riporta il Nrc.

Per tale motivo, i genitori si vedono costretti a chiudere i figli in casa al sicuro o li aiutano a fuggire per mettere in salvo la loro vita; la maggior parte di loro viaggia da sola e cerca di arrivare negli Stati Uniti. Solo nel periodo che va tra ottobre 2015 e settembre 2016, il Governo statunitense ha registrato oltre 10 mila casi di bambini onduregni arrivati da soli, in fuga da violenza e insicurezza.