Gli anziani ravvivano i borghi in Basilicata

Viviamo in una società portata troppo spesso a pensare che la vecchiaia sia qualcosa da nascondere, in cui l'esaltazione aprioristica del giovanilismo si accompagna troppo spesso ad una certa ridicolizzazione dell'anziano. Con l'ingresso nella stagione estiva aumentano i casi riportati dalla cronaca di uomini e donne di età avanzata condannati alla solitudine nelle città svuotate, abbandonati nei centri di pronto soccorso da figli desiderosi di andarsene in vacanza. Le notizie da tg e giornali riportano quasi sempre casi di questo genere o invitano a non uscire quando la temperatura sale troppo.

Un'ottima iniziativa

Dalla Basilicata arriva, invece, una novità che si pone in controtendenza: l'Associazione per l’invecchiamento attivo,già protagonista di iniziative lodevoli come “Aperti per ferie” che fornisce nei mesi estivi un servizio di accompagnamento presso gli ospedali per chi vive da solo, ha lanciato il progetto “Auser in comune”. Un programma che impegnerà gli anziani volontari a far rivivere i luoghi storici e più rappresentativi di antichi borghi lucani. I partecipanti saranno coinvolti in servizi di pubblica utilità che consentiranno a tutta la popolazione di tornare a beneficiare delle bellezze della loro terra.  

I comuni coinvolti

All'iniziativa, partita un anno fa ma che entra ora nel vivo, hanno aderito dodici comuni  (Avigliano,Castelluccio Inferiore, Corleto Perticara, Ruoti, Maschito, Grassano, Lagonegro, Lauria, Rivello, Picerno, Potenza e Tramutola). Gli aderenti saranno impegnati per 24 mesi ed avranno al loro fianco giovani e abitanti locali. Un'unione di generazioni che consentirà, oltre alla riscoperta di decine di siti pieni di storia e ricchi di fascino, anche la conoscenza reciproca e, non ultima, la valorizzazione delle competenze professionali dei pensionati volontari. 

Gli obiettivi

La realizzazione del progetto è stata consentita dal supporto della Fondazione con il Sud. Sara Ulivi, presidente della sezione lucana dell'Auser, ha dichiarato: “I singoli comuni sono i nostri interlocutori primari per l’individuazione dei siti da recuperare. Tale modalità di partecipazione che punta al coinvolgimento di tutta la popolazione residente permette di stimolare ulteriori risorse potenziali della comunità  magari da utilizzare per altri progetti”. Iniziative di utilità sociale come questa rappresentano la giusta strada per mettere al riparo gli anziani dal pericolo di alienazione sempre più frequente in una società che va  di fretta.