Fortnite, il videogioco che crea dipendenza

Fortnite, il videogioco più celebre del momento, con i suoi 200 milioni di utenti, crea dipendenza e rischia di fomentare comportamenti anti-sociali come il cyber-bullismo, oltre a diventare il luogo perfetto per le imboscate dei pedofili”. A scriverlo in una nota è il presidente nazionale U.Di.Con., Denis Nesci, che sottolinea la necessità di fare ulteriori controlli, “vista la violenza che il gioco mostra ai piccoli utenti che in questo momento ne possono fruire”.

Vietarlo ai minorenni

“Come U.Di.Con, riteniamo che sia doveroso vietarlo ai ragazzi che non hanno compiuto il loro diciottesimo anno d'età – dice ancora Nesci – esistono dei limiti che non vanno oltrepassati e ritengo grave che la violenza perpetrata dai personaggi del gioco, solo perchè vestiti in maniera simile a quella dei cartoni animati, non venga analizzata in maniera adeguata. Semmai, il fatto che la violenza venga posta in maniera colorata, rende la questione ancora più grave”.

Necessaria campagna di sensibilizzazione

In merito alla questione relativa alla ludopatia, Nesci ha ribadito come il gioco presenti tutti quei fattori che spesso aumentano la voglia di un utente di giocare ad esempio le slot machine, come le luci, i colori e i suoni: “Per questo – afferma in conclusione – abbiamo chiesto al Garante per l'Infanzia, all'AGCM ed al ministero della Salute di poter proseguire una campagna di sensibilizzazione che riteniamo oltremodo doverosa”.